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Cimiteri al collasso, il dolore del deputato: "Raggi vergogna, da due mesi non riesco a seppellire mio figlio"

Il tweet choc di Andrea Romano, deputato del Pd. “Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo"

Il sistema dei cimiteri capitolini in estrema sofferenza: tempi biblici per la lavorazione delle pratiche, depositi pieni e sepolture a rilento. Così le famiglie dei defunti sono costrette ad attese estenuanti: sospese tra il dolore della perdita e l’impossibilità di dare degna sepoltura ai cari scomparsi. Qualcuno, a causa delle annose carenze strutturali, deve anche disattendere la volontà, l’ultima, della cremazione. In città crescono disperazione e rabbia. 

Il dolore di Andrea Romano: "Non riesco a seppellire mio figlio"

Sui muri tappezzati da maxi manifesti la costernazione di un figlio che da marzo non è ancora riuscito a far tumulare la madre, sui social il dolore di un padre. 

E’ un tweet choc quello di Andrea Romano, deputato del Pd. “Oggi sono 2 mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. 2 mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo. La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande” - scrive rivolgendosi alla sindaca di Roma, Virginia Raggi. 

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La replica di Ama

L'azienda che gestisce i cimiteri romani, AMA, replica: "Siamo vicini alla famiglia Romano e a tutte le famiglie che in questo periodo hanno perso un proprio parente, un proprio caro. Il giovane figlio della cui prematura scomparsa ha dato notizia oggi il deputato Andrea Romano, è stato cremato il 15 marzo scorso con autorizzazione pervenuta ad AMA il 9 marzo. La salma era giunta al cimitero di Prima Porta il 23 febbraio e la domanda, a cura dell’agenzia funebre incaricata dalla famiglia, è stata presentata entro 5 giorni dal decesso".

La nota quindi continua: "La circolare 818 dell’11 gennaio 2021 del Ministero della Salute relativa alla situazione connessa all’epidemia da Covid-19 e riguardante il settore funebre-cimiteriale, dispone che in questa fase emergenziale venga data la priorità alle prime sepolture rinviando operazioni cimiteriali non urgenti. E’ quanto anche AMA Cimiteri Capitolini in questa fase straordinaria sta facendo. Nel caso specifico, l’operazione primaria di cremazione è stata effettuata nei tempi previsti da contratto di servizio, come la gran parte. Anche a fronte di oltre 5mila decessi in più da ottobre ad oggi e con un numero che resta purtroppo tuttora elevato è ferma volontà di AMA, di intesa con Roma Capitale, di riprendere anche le “seconde” sepolture (operazioni cimiteriali non urgenti, come la tumulazione dell’urna cineraria di questo caso), a partire dal prossimo mese di maggio".

Raggi batte un colpo

"Ciò che è accaduto alla famiglia di Andrea Romano e ad altre famiglie è ingiustificabile. Sono vicina a tutti loro. Posso solo immaginare lo strazio e il terribile dolore che stanno vivendo. Ho convocato Ama che mi ha assicurato di stare lavorando ad una soluzione per dare risposte ai cittadini in questo momento di emergenza coronavirus", così in una nota la Sindaca di Roma Virginia Raggi.

Sui cimiteri capitolini il Comune in ritardo di anni

Impossibile tamponare nell’immediato un’emergenza che era già nell’aria. Pesano la mancanza di personale: solo tra qualche settimana 20 nuovi addetti sostituiranno i 16 lavoratori licenziati per condotte illecite. Ama lavora ma la rivoluzione che dovrà portare allo snellimento dell’iter burocratico e all’abbattimento dei tempi di lavorazione delle pratiche attraverso la digitalizzazione e la dematerializzazione dei servizi rivolti all'utenza, è ancora lontana. Lo è ancor di più l’adeguamento strutturale. 

Il Comune ha stanziato 2,7 milioni, una parte dei quali serviranno per tre nuovi forni crematori del Flaminio: ma sui cimiteri il Campidoglio è in ritardo di almeno tre anni. Già nel 2017 una memoria di giunta, analizzando i dati della mortalità a Roma e la capacità del sistema, considerando che circa il 50 per cento delle famiglie romane chiede la cremazione per i defunti, annunciava la necessità di predisporre un piano di implementazione degli impianti crematori. Forni ben lontani dall’essere realizzati: la progettazione porterà via almeno sei mesi e poi, lo aveva sottolineato proprio l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, servirà “l'approvazione del Comune e lo stanziamento dei fondi". 

Intanto i depositi dei cimiteri di Roma sono pieni, il sistema arranca. Le agenzie funebri protestano e minacciano di portare i feretri sotto al Campidoglio. I familiari dei defunti urlano il loro dolore. 

“Si svolga subito il consiglio straordinario chiesto dalle opposizioni, a partire dal Pd, per dare risposta a tutte le romane e i romani in attesa di poter dare degna sepoltura ai propri cari. Una vergogna intollerabile” - ha tuonato il segretario del Pd di Roma, Andrea Casu. “Non una questione politica, una questione di civiltà”. 

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