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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Chi è Andrea Riccardi, il candidato al Quirinale che ha portato Sant'Egidio nelle periferie romane

Un profilo il cui vissuto è fortemente legato alla Capitale, specie per l'opera di evangelizzazione nelle borgate romane tra gli anni '60 e 70

È il nome tirato fuori da Pd e M5s per il Quirinale. A partire da lunedì pomeriggio, il parlamento vota per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica e quello di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, è uno dei volti in lizza per occupare la poltrona più alta delle istituzioni del Paese. Un profilo il cui vissuto è fortemente legato alla Capitale. 

Nato a Roma, classe 1950, docente di Storia contemporanea e studioso della Chiesa cattolica, Riccardi è stato anche ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione nel governo Monti, e dal marzo 2015 presidente della Società Dante Alighieri. Il 7 febbraio 1968, ancora studente, Riccardi si riunì per la prima volta con un gruppo di liceali nell'oratorio della Chiesa Nuova, il santuario di San Filippo Neri. 

La nascita di Sant'Egidio nella periferia romana 

Nel giro di pochi anni la loro esperienza si diffonde in diversi ambienti studenteschi e si concretizza in attività a favore degli emarginati. E proprio nei quartieri popolari della periferia romana inizia il lavoro di evangelizzazione. "Conoscevo un prete operaio che lavorava nelle baracche vicino al Cinodromo, a Ponte Marconi, lungo il Tevere, ed è lì che ho cominciato a scoprire la periferia" scrisse Riccardi raccontando l'esperienza. "Era il mondo proletario e sottoproletario, fatto di immigrati dal centro e dal sud Italia o dal centro storico di Roma, della Roma di allora: un misto di lavoratori edili, lavoratori irregolari, gente a metà tra la piccola vita ed espedienti per sopravvivere, in bilico tra marginalità, ribellismo e rassegnazione"

Il suo impegno per la pace lo ha visto mediatore nelle trattative per chiudere la guerra civile in Mozambico.La pace, firmata a Roma il 4 ottobre 1992, è stata frutto di oltre due anni di trattative svoltesi nella sede romana della Comunità di Sant'Egidio, che hanno valso a Riccardi e Matteo Zuppi la cittadinanza onoraria del Mozambico. Negli anni seguenti, l'impegno per la pace è proseguito su molteplici scenari. 

Premi e onorificenze

Tra le numerose onorificenze conferitegli in qualità di fondatore della Comunità di Sant'Egidio, e per l'intenso impegno per la pace si ricordano: il Premio Mondiale Metodista per la pace (1997), il Premio Niwano per la pace dalla Niwano Peace Foundation (1999), il Premio per la pace dell'UNESCO Felix Houphuet-Boigny (1999), la Légion d'Honneur della Repubblica francese (2002) a motivo del suo impegno "a favore degli esclusi e per la giusta causa della riconciliazione e della pace" (nel 2012 ha ricevuto il grado di Commandeur). Nel 2004 il prestigioso Premio Balzan per la Pace e la fratellanza tra i popoli e nel 2006 il Premio Nazionale Cultura della Pace. Il 21 maggio 2009 ha ricevuto ad Aquisgrana insieme alla Comunità di Sant'Egidio il prestigioso Premio Carlo Magno, assegnato nel dicembre 2008. È stato insignito nel 2011 del XV Premio Internazionale Vittorino Colombo, dalla Fondazione Vittorino Colombo e dal Comune di Albiate. È membro del comitato di indirizzo di Italianieuropei. 

Gli studi

Come studioso di storia contemporanea, materia che ha insegnato anche all'Università degli Studi Roma Tre, si è dedicato in particolare alle vicende della Chiesa cattolica, con una particolare predilezione per i decenni del pontificato di Pio XII, il "partito romano" (espressione da lui coniata in riferimento a un gruppo di pressione conservatore formato da cattolici laici e sacerdoti che si impegnavano sia in politica sia nella curia romana e nella vita religiosa.), la figura di Alcide De Gasperi. 

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