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Ambulanti, De Vito sfida Raggi: "Sta disapplicando la legge". E propone un nuovo voto in aula

Contro la messa a bando delle licenze il presidente dell'Assemblea capitolina prepara un nuovo atto da portare in Consiglio. "Verifichiamo se la disapplicazione di legge decisa dalla giunta corrisponda alla volontà dell'aula"

"Solidarietà ai 12mila ambulanti romani che oggi hanno reclamato con forza l'applicazione del decreto rilancio del governo Conte due". Ossia la proroga alla concessioni fino al 2032. Non sono le opposizioni a parlare, né le associazioni di categoria. Contro Virginia Raggi sul tema ambulanti si schiera apertamente il presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito. Il grillino non è d'accordo con la scelta della sindaca di mettere a bando le licenze ignorando il volere del Parlamento che lo scorso novembre, lo ricordiamo, ha fissato i termini della proroga a 12 anni. 

Perché gli ambulanti protestano contro la sindaca

"L'amministrazione capitolina sta disapplicando la norma" dichiara convinto di voler tornare in Consiglio comunale per discuterne nuovamente e sondare ancora una volta la tenuta della maggioranza sulla questione. "Proporrò ai capigruppo di trattare già nei consigli di questa settimana un atto per verificare se la "disapplicazione di legge" decisa dalla giunta corrisponda alla volontà dell'Aula". Proporrà un atto a sua firma, e metterà alla prova una maggioranza pentastellata sfibrata e costretta, tra addii recenti di consiglieri passati al gruppo Misto e "ribelli" interni pronti a votare secondo linea propria, a fare la conta dei presenti ormai a ogni seduta. 

L'ordine del giorno già votato in Aula

La messa a bando delle licenze voluta da Raggi è già passata a onor del vero dal voto dell'Aula. Lo scorso 2 marzo è stato approvato un Ordine del giorno che impegna la giunta  "a prevedere formule che rendano possibile l'accesso all'esercizio del commercio su area pubblica, in realtà consolidate della Capitale, anche a nuovi cittadini e giovani imprenditori che potrebbero pertanto partecipare a bandi per posteggi che sono limitati nel numero e rinnovati automaticamente da decenni". 

Un atto che non è stato possibile approvare durante la seduta di Consiglio in prima convocazione perché appunto era caduto il numero legale. I consiglieri grillini in Aula non erano abbastanza. Più semplice in seconda convocazione, quando alla maggioranza sono sufficienti 16 voti. Ora il presidente De Vito chiede una nuova discussione. Anche alla luce di una vera e propria rivolta della categoria. Ieri il blocco di piazza Venezia con 150 furgoni, lo scorso venerdì il sit in sotto il dipartimento Commercio in via dei Cerchi, la settimana ancora prima la manifestazione in piazza del Campidoglio. Un clima infuocato che non accenna a placarsi e preannuncia una pioggia di ricorsi al Tar. 

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