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Ambulanti e licenze a bando, Raggi sotto assedio tra ricorsi e proteste: "Sua scelta è indegna"

La rivolta dagli operatori contro la sindaca, rea di voler mettere le concessioni a bando. Dalle bancarelle "a rotazione" a quelle degli storici mercati come Porta Portese, la protesta non si ferma

"Vogliamo capire quale sono le vere intenzioni della sindaca, abbiamo chiesto un incontro a fine febbraio ma non ci ha degnato di risposta". A parlare è Valter Papetti, segretario della Fiva Confcommercio di Roma. La questione ambulanti continua a essere "calda" e a occupare il dibattito cittadino. Raggi vuole mettere 12mila licenze del commercio ambulante a bando, annullando la proroga delle stesse già fissata fino al 2032 da una legge approvata a novembre dal Parlamento. E ora si ritrova assediata da proteste - l'ultima in piazza Venezia con 150 furgoni a bloccare il traffico - e ricorsi al Tar. Un intero comparto in subbuglio. 

Perché gli ambulanti stanno protestando

"Ci siamo rivolti a uno degli studi legali più importati a Roma - racconta ancora Papetti - ci è stato detto chiaramente che ci sono gli estremi per fare annullare la determinazione dirigenziale di Raggi". Già, perché l'iter burocratico amministrativo per annullare la proroga (che era già scattata a fine dicembre) è partito con una determina dirigenziale inviata il 5 marzo dal dipartimento Commercio alle associazioni di categoria e ai direttori dei municipi. Un guaio grosso per i commercianti, con gli uffici costretti a bloccare le varie procedure di Scia (ulteriori autorizzazioni a operare per i banchi a rotazione) depositate nei municipi, alla luce del fatto che le licenze - con l'emissione della determina - risultano ora scadute al 31 dicembre 2020. 

La rivolta dei mercati 

La rivolta coinvolge gli operatori delle bancarelle "a rotazione" ma anche quelli dei mercati rionali e storici della città. I commercianti di Porta Portese hanno già contattato anche loro uno studio legale. "Purtroppo a prescindere che quello che Raggi sta facendo è fuori legge, è anche una cosa indegna per questo momento specifico" commenta a RomaToday Fabio Del Genovese, presidente del Comitato per gli operatori del mercato. "Non c'è lavoro, i soldi non circolano, c'è il coronavirus, siamo tutti in guai grandi. Stiamo lottando per una fetta di pane e lei cosa fa?"

In tanti sono pronti a scommettere che quella di Raggi sia poco più che una mossa politico-elettorale. Entro giugno (termine che vuole il rinnovo delle licenze, che sia con proroga o con gare pubbliche) 15 mila licenze devono essere rilasciate agli operatori. E il tempo per procedere con la messa a punto dei bandi è davvero ristretto. Che vada o meno fino in fondo, l'annuncio è stato sufficiente a scatenarle contro mezza città. Senza contare la bocciatura da parte della comunità ebraica di Roma, alla quale una fetta di ambulanti è legata. 

La frattura con la Comunità ebraica

"Siamo vicini agli ambulanti romani che stanno protestando in queste ore contro la decisione della giunta Raggi di toglierli il lavoro" twittava durante una delle prime proteste della categoria la presidente Ruth Dureghello. "Alcuni sono pronti a gesti estremi presi dalla disperazione. La dignità di lavora va tutelata e non può essere utilizzata a fine elettorali". Parole simili a quelle dell'ex presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici, sceso in piazza a fianco dei commercianti. "La posizione della sindaca e dell'assessore Coia non è spiegabile. Il governo Conte ha stabilito il rinnovo delle concessioni e ora si decide di non tenerne conto. Ci sono famiglie che hanno mutui da pagare, che non hanno altro sostentamento per vivere. Ma soprattutto loro le licenze le hanno acquistate".

L'assedio in Campidoglio 

Anche il Consiglio comunale sta cercando di fermare in ogni modo la sindaca. È previsto in serata il voto di una mozione a prima firma del presidente M5s dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito, sottoscritto da tutte le forze di opposizione, con cui si chiede alla sindaca Raggi l'applicazione del D.L. 34/2020 (Decreto rilancio) e della legge di conversione n. 77/2020 che prevedono il rinnovo al 2032 delle concessioni. "Un'occasione per ribadire ulteriormente la mia vicinanza all'intera categoria dei commercianti - ha spiegato De Vito - per la forte preoccupazione che stanno vivendo a causa delle pesanti conseguenze lavorative cui la pandemia di Covid li costringe". Non è escluso che l'atto possa trovare i voti sufficienti per passare, date le continue lacerazioni presenti nella stessa maggioranza grillina.  

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