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Ambulanti, sulle licenze a bando tutti contro Raggi: "Atto indegno". Convocato un consiglio straordinario

Se ne discuterà il 1 marzo in una seduta d'Aula ad hoc. Le opposizioni contro la sindaca: "Soluzione di facciata che però non mette mano a una riforma vera del settore sul territorio romano"

Sarà un Consiglio di quelli animati per un tema destinato senza dubbio a far discutere. Delle licenze agli ambulanti, che la sindaca Raggi vuole mettere a bando, si parlerà lunedì 1 marzo, in una seduta d'Aula straordinaria. A stabilirlo la conferenza dei capigruppo su input delle opposizioni. "Sara l'occasione per dare la possibilita alla giunta di esporre le proprie posizioni su un settore che riguarda 12.000 cittadini e all'Assemblea capitolina di pronunciarsi al riguardo" ha spiegato il presidente dell'Aula Marcello De Vito, che stavolta non sta dalla parte di Raggi.

Oggetto della discussione la scelta annunciata da Raggi di mettere a bando i permessi dei "bancarellari". Attività di artigianato, somministrazione, chioschi di giornale. La proroga era stata già stabilita dal Governo nel 2019, e poi fissata da un provvedimento regionale e un atto comunale. La marcia indietro, per la sindaca, sarebbe giustificata dal pronunciamento dall'Autorità Garante della concorrenza. Ma ha già scatenato le reazioni della categoria e delle forze di opposizione. Tutti pronti a dare battaglia. 

Le opposizioni contro Raggi 

Di "atto indegno" ha parlato il capogruppo della Lega Maurizio Politi. "La cecità di questo atto non trova spiegazioni di tipo pratico, a maggior ragione se analizziamo il difficile periodo economico che il Paese sta attraversando. Vorrei ricordare che fu proprio Luigi Di Maio, nel 2008 ministro dello Sviluppo Economico, ad attribuirsi il merito di aver approvato con la legge di bilancio, l'esclusione degli ambulanti dall'applicazione della Direttiva Europea. Una conversione politica quella della Raggi che ci fa comprendere lo stato caotico con cui il sindaco sta gestendo la cosa pubblica, uno stato dannoso per molti cittadini ai quali ci sentiamo vicini e che sosterremo in ogni modo". 

"Una decisione che ha gettato nello sconforto diverse migliaia di famiglie e che è stata assunta dopo un semplice parere dell'Autorità garante per la concorrenza che, seppur autorevole, non è una decisione della Corte Costituzionale, idonea a togliere efficacia a un superiore provvedimento legislativo" hanno commentato il capogruppo di FdI Andrea De Priamo e il consigliere Francesco Figliomeni. "L'ennesima prova di grande confusione che c'è nell'amministrazione grillina e che potrebbe scatenare una serie di contenziosi e tantissime proteste nelle piazze da parte dei commercianti regolari ai quali esprimiamo la nostra solidarietà". 

Sulla stessa linea anche la capogruppo della lista civica Roma torna Roma, Svetlana Celli. "La scelta della giunta Raggi di non prorogare le concessioni degli ambulanti è un atto contrario alla legge nazionale e a una legge regionale, oltre che una soluzione di facciata che però non mette mano a una riforma vera del settore sul territorio romano" commenta in una nota. "Nessuna previsione di rivedere i luoghi dove stazionano le bancarelle, magari guardando alle esperienze di altre città europee in materia, ma solo la scelta di aprire un fronte di scontro con un settore produttivo della città, già provato da mesi di pandemia. Le scelte che cambiano davvero la città sono quelle in cui si arriva a contemperare i bisogni economici di un vasto settore con le esigenze di decoro e vivibilità della città. La soluzione non è mai aprire fronti e mettere un settore contro l'altro, agendo in maniera irrazionale, per di più dopo 5 anni di immobilità. Rispetto per operatori storici della città e attenzione al decoro di monumenti e quartieri: questo ci si aspetta da chi governa una città come Roma. Non si migliora Roma guardando ai like e facendo annunci a effetto, senza alcuna sostanza". 

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