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Ama mette alla porta 188 lavoratori inidonei: sospesi e senza retribuzione

Il provvedimento nei confronti dei lavoratori temporaneamente inidonei a svolgere la mansione per cui sono stati assunti, sindacati sul piede di guerra: "E' atto intimidatorio, va ritirato o siamo pronti allo sciopero"

Sospesi dal servizio, a casa senza retribuzione. E’ il provvedimento che Ama ha adottato nei confronti di 188 lavoratori inidonei temporanei, vale a dire quei dipendenti che per malattia pregressa o infortunio non possono al momento svolgere la mansione per cui sono stati assunti. Una doccia fredda per tutti. 

Ama, lavoratori inidonei sospesi e senza stipendio

“Un atteggiamento più finalizzato ad un generico tentativo di intimorire il personale piuttosto che ad un puntuale esame delle singole situazioni, con la finalità di limitare il giusto diritto del lavoratore di manifestare eventuali patologie e quindi tutelare la propria salute” - tuonano Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel. I sindacati chiedono una revoca immediata dei provvedimenti senza effetto alcuno per i lavoratori. Già perché per molti restare senza stipendio significa dover sopravvivere senza reddito trattandosi perlopiù di lavoratrici e lavoratori monoreddito, con figli a carico. 

I sindacati tuonano contro Ama: "Intimorisce lavoratori"

“Quello che ha fatto Ama - commenta ai microfoni di RomaToday Giancarlo Cenciarelli,  segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio - è intollerabile per almeno tre ordini di problemi. Il primo è che tante patologie sono legate alla disorganizzazione del servizio da parte dell’azienda che ha logorato i lavoratori. In seconda battuta Ama, pur essendo più veloce rispetto agli anni passati, non è puntuale nelle visite che servono ad accertare la possibilità del lavoratore di ritornare in servizio lasciandoli di fatto in un limbo. Terzo - è perentorio il sindacalista - prima della sospensione l’azienda deve verificare di poter ricollocare il lavoratore temporaneamente inabile ad altra mansione produttiva e questo non ci risulta che sia stato fatto”. 

"Se Ama non ritira sospensioni pronti a sciopero"

Le organizzazioni sindacali sono sul piede di guerra. “L’intento di Ama - incalza il segretario della Fp Cgil - sembra non essere quello di applicare una norma contrattuale ma di mostrare i muscoli per evitare che il lavoratore esterni patologie.  Un provvedimento calato con totale assenza di dialogo, quasi ad intimidire i lavoratori. Gli stessi - sottolinea Cenciarelli - che nella totale disorganizzazione in cui versa l’azienda, senza attrezzature e strutture congrue, hanno mostrato sempre tolleranza. Persone che lavorano nonostante spogliatoi fatiscenti, spesso senza la possibilità di fare docce a fine servizio o di farle calde, costretti in sedi e siti che cadono a pezzi”. 

Lo scontro è aperto. E i sindacati lanciano un ultimatum ad Ama: se non ritirerà i provvedimenti di sospensione dal servizio e dalla retribuzione sono pronti anche a proclamare lo sciopero. 

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