rotate-mobile
Politica Ardeatino / Via Calderon de la Barca

Ama, i lavoratori diventano manager e "scrivono" il Piano Industriale

L'azienda chiede suggerimenti e proposte ai dipendenti, tuona il Pd: "Sembra presa in giro". La Cgil: "Servono interventi strutturali, stop a emergenze cicliche"

I mangaer di Ama? Sono i lavoratori. Almeno in parte. E' a loro che l'azienda, chiamata dall'ordinanza sui rifiuti della Regione Lazio a varare il Piano Industriale entro il 15 marzo 2020, ha chiesto di dare un "contributo costruttivo" attraverso una consultazione online. 

Ama, il Piano Industriale lo "scrivono" i dipendenti

L'amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, ha inviato una lettera a tutti i dipendenti dell'azienda invitandoli a partecipare al sondaggio online "Le mie proposte per Ama", affinchè offrano "concreti suggerimenti, proposte, riflessioni" da mettere al servizio del nuovo Piano Industriale Ama e dei concittadini "visti non più solo come utenti ma come clienti".

I suggerimenti, che poi saranno vagliati ed eventualmente approfonditi, potranno essere inoltrati fino al 20 dicembre. Un percorso di partecipazione, mentre le strade di Roma soffrono l'invasione dei rifiuti tra raccolta a rilento e difficoltà strutturali. 

Il Pd attacca il manager di Ama: "Brancola nel buio"

Lo fa notare la consigliera comunale del Pd, Valeria Baglio: "A Roma vengono recapitate le bollette del secondo semestre della TARI, ma nelle strade si accumulano rifiuti e la città è sull'orlo di una nuova emergenza: solo la presunzione con cui si è presentato all'audizione in commissione può avergli fatto dire che erano pronte le linee guida propedeutiche al piano industriale. Forse viene da pensare che si brancoli nel buio, e per questo motivo si preferisce lanciare una consultazione da finta democrazia?" - accusa la dem.

"La gestione di Ama dell'amministrazione Raggi continua ad essere, come da tre anni e mezzo, inconcludente, irresponsabile e disastrosa: la gestione dei rifiuti nella Capitale sta diventando un problema per l'intera nazione, e non si rimedia certo con iniziative surreali, né con proroghe e rinvii sull'impianto di Colleferro, come chiesto dalla sindaca. Roma - ha concluso Baglio - non merita sindaci e manager inadeguati". 

La Cgil chiede soluzioni strutturali: "Stop a emergenze cicliche"

E sulla situazione dei rifiuti in città è intervenuta anche la Cgil di Roma e del Lazio: "Procedere per ordinanze per la gestione del ciclo dei rifiuti non è sicuramente sintomo di buon governo ma data l’emergenza alle porte la scelta della regione Lazio si è resa inevitabile. Il Comune di Roma e Ama - ha scritto il sindacato - utilizzino gli effetti positivi che produrrà l’ordinanza nell’immediato, non perdano l’occasione per mettere in atto soluzioni strutturali che pongano la parola fine alle cicliche emergenze subite da cittadini di Roma e lavoratrici e lavoratori di Ama”. 

Il riferimento è alla necessità, così prescrive l'ordinanza della Regione, di individuare una discarica di servizio e due siti per la trasferenza, oltre che arrivare all'approvazione dei Bilanci di Ama e al varo del nuovo Piano Industriale. 

"Servono investimenti straordinari che Ama da sola non può realizzare. Questo è il momento giusto per mettere in campo le sinergie tra soggetti pubblici che mancano da anni. Ci aspettiamo che anche su questo aspetto la Regione assuma un ruolo attivo. Ci auguriamo di non vedere più la sindaca Raggi inscenare una protesta invece che prendere decisioni. Vorremmo vederla impegnata nel risolvere i problemi di Ama. Vorremmo vederla adoperarsi per far lavorare in sicurezza gli operatori e - ha scritto la Cgil - per ripristinare il decoro della Capitale". 

Il sindacato: "Roma superi logica nimby"

In linea con i sindaci della provincia, in 34 si sono ribellati a Raggi, il sindacato chiede al Comune di individuare un invaso nel proprio territorio: oltre la logica del Not In My Back Yard, "non nel mio cortile"

"Riteniamo assolutamente fuori luogo l’atteggiamento dell’amministrazione capitolina, il rifiuto aprioristico di qualunque assunzione di responsabilità. La logica nimby, la protesta per ogni tipo di impiantistica, esplicitata con estremo candore e mancanza di rispetto, non fa altro che alimentare le tensioni con i territori che fino a oggi hanno contribuito in maniera sostanziale a scongiurare la degenerazione della crisi dei rifiuti di Roma. La Capitale e la sua classe dirigente - ha concluso il sindacato - si assumano le proprie responsabilità e la smettano di scaricarle sugli altri". 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ama, i lavoratori diventano manager e "scrivono" il Piano Industriale

RomaToday è in caricamento