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Sabato, 20 Aprile 2024
L'accordo / Ardeatino / Via Calderon de la Barca

Sui lavoratori inidonei Ama fa marcia indietro. Stop alle sospensioni, saranno sottoposti a nuove visite

L'accordo tra municipalizzata e sindacati: gli under 60 che saranno confermati "inidonei" potranno chiedere il part-time

C’è l’accordo tra sindacati e Ama sui lavoratori temporaneamente inidonei che la municipalizzata ha sospeso dal servizio e dalla retribuzione. Circa ottanta dipendenti che per malattia pregressa o infortunio, secondo il parere delle commissioni mediche, non possono al momento svolgere i servizi operativi sul territorio per cui sono stati assunti. Saranno tutti chiamati a sottoporsi a una nuova visita. 

L'accordo sui lavoratori inidonei di Ama

Per questi lavoratori si aprono due possibilità che riguardano l'azienda: se sulla base della diagnosi medica saranno confermati inidonei, avendo meno di 60 anni al 2023, potranno chiedere il part-time; avendo più di 60 anni, invece, saranno sospesi dal servizio e dalla retribuzione in applicazione dell'articolo 44 del CCNL.

“Come avevo preannunciato nessuna volontà persecutoria verso nessun lavoratore e massima attenzione per i realmente fragili” - sottolinea il presidente di Ama, Daniele Pace. Continuiamo a lavorare in accordo con il sindacato per rendere AMA più efficiente ma anche più giusta, premiando chi si impegna e colpendo chi si sottrae volontariamente ai propri obblighi”. 

"Così Ama è tornata indietro sui propri passi"

“Siamo riusciti a far revocare un provvedimento sbagliato ottenendo delle tutele in più per i lavoratori. L’azienda sospendendo quello che aveva deciso ritorna sui propri passi proprio come avevamo chiesto” - dice ai microfoni di RomaToday Giancarlo Cenciarelli, segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio. “Ora c’è un altro passo da fare: Ama deve iniziare a lavorare per migliorare l’organizzazione del lavoro, l’unico modo per ridurre usura fisica, malattie e inidoneità dei lavoratori”.

Ama mette alla porta i lavoratori inidonei: sospesi e senza retribuzione

Apprezzamento per l’accordo raggiunto è stato espresso dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Su un tema delicato come quello del personale temporaneamente inidoneo, che non si può che affrontare in un'ottica di condivisione, l'accordo stabilisce un metodo chiaro e, finalmente, individua un percorso che ha l'obiettivo di far recuperare ad Ama importanti risorse umane, per proseguire nell'azione di rilancio dell'azienda e di miglioramento del suo servizio". “L’accordo è una buona notizia”, commenta Sabrina Alfonsi, Assessora all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale. "Viene stabilito un percorso certo e condiviso per la definizione della posizione dei lavoratori temporaneamente inidonei, che consente di sospendere l'applicazione del comma 7 dell'art.44 del CCNL rimettendo ordine, grazie all'utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione per garantire al massimo sia l'Azienda che gli stessi lavoratori". 

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La posizione di LILA

Ama, nei mesi scorsi in ritardo, avvierà una campagna straordinaria per le visite. “Se in questa prossima visita lo stato degli inidonei cambia totalmente, si deve dedurre che la precedente visita del medico competente che stabilì l'inidoneità era stata fatta in modo superficiale, cioè senza accertamenti diagnostici, ma solo basandosi sulle dichiarazioni dei lavoratori. In questo caso - attaccano da LILA, Laboratorio Idee Lavoratori per Ambiente - la responsabilità è sempre aziendale per come ha gestito la pratica degli accertamenti medici. Nel caso in cui lo stato dei lavoratori, invece, rimane quello dell'idoneità certificata e non presunta, allora si pone il problema di trovare una collocazione immediata, e se non piace quella dell'eco informatore, che secondo noi è importantissima e proficua sotto il profilo della differenziata, - dicono dal Laboratorio - si inventassero un'altra mansione in quanto quelle di cui si parla da parte aziendale e sindacale sono sature. Sono state utilizzate e si utilizzano da 20 anni. Non si gioca sulla pelle dei lavoratori, sul bene pubblico e sull'ambiente”. 

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