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Covid, Ama chiude le docce a tutela dei lavoratori. La furia dei sindacati: "Un palliativo, operai stanno in tre su un mezzo"

Ancora sulle barricate i rappresentanti dei lavoratori: "Le docce chiuse? Solo uno spot per nascondere la propria sciatteria"

"Stamattina i lavoratori di Ama in diversi stabilimenti si sono ritrovati le docce chiuse. L'azienda ha deciso di inibirne l'utilizzo laddove i positivi al Coronavirus superano la soglia del 3%. Solo uno spot per nascondere la propria sciatteria". Così i sindacati tornano ad attaccare Ama. 

La chiusura delle docce è una misura presa dall'azienda per scongiurare situazioni di vicinanza tra dipendenti che possano in qualche modo favorire il contagio. Ma, è la denuncia dei rappresentanti dei lavoratori, non può bastare. 

"Non si stanno effettuando nemmeno le pulizie ordinarie" tuonano Cgil, Cisl e Fiadel, in riferimento a problemi con un cambio appalto che sta causando intoppi nelle pulizie degli ambienti di lavoro, "che non vengono puliti regolarmente". E poi sempre al capitolo coronavirus ci sono altre questioni irrisolte e istanze mai ascoltate. 

"Nessuno misura la temperatura ai dipendenti, non c'è nessuna misura che aumenti la soglia di attenzione, mentre gli operatori continuano a lavorare in 3 su un mezzo". Necessità sollevate più volte dai sindacati e dalle forze capitoline di opposizioni ma mai tradotte in azioni concrete da parte dell'azienda. 

Da qui l'ennesima richiesta. "Serve un tavolo urgente alla presenza dell'amministratore unico Stefano Zaghis" scrivono ancora Cgil, Cisl e Fiadel. Che proprio oggi hanno interrotto il tavolo sulle festività dei dipendenti, perché "non di discute di festività senza tutela della salute di lavoratrici e lavoratori". 

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