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Coronavirus, polemiche contro Ama: "Non hanno i termoscanner, in azienda nessun controllo su dipendenti"

La replica: "La procedura corretta adottata dall'azienda è quella condivisa anche nei vari tavoli sulla prevenzione del Covid-19"

"Né termoscanner all'entrata delle varie sedi, né termometri per la misurazione della febbre, né altre misure. Non c'è nessun controllo in Ama tra i dipendenti in servizio che si recano sul posto di lavoro". Continuano gli attacchi alla municipalizzata dei rifiuti. Sono giorni di grande apprensione per la seconda ondata di coronavirus e l'azienda è subito tornata nel mirino di sindacati e opposizioni per l'insufficienza - è l'accusa - delle misure anti Covid messe in campo. 

"Nessun controllo sui dipendenti"

"L'unico ordine di servizio adottato finora è stato quello di far compilare una autocertificazione dove ciascun dipendente, al rientro in servizio dopo le ferie, dichiarava di non aver il Covid" tuonano i consiglieri del Pd Marco Palumbo, anche presidente della commissione Trasparenza, e Valeria Baglio. Un'autocertificazione post vacanze in cui mettere nero su bianco le proprie condizioni di salute, e stop. "Ogni mattina, i dipendenti accedono al proprio posto di lavoro bellamente senza che nessuno gli misuri la febbre. Stessa cosa avviene per eventuali esterni, sia per quanto riguarda gli appuntamenti per problemi legati alla Tari, sia per gli ingressi nei cimiteri" continuano i consiglieri. 

La replica

D'altronde Ama, confermando di non aver mai acquistato termoscanner da installare nelle proprie sedi, ha comunque rivendicato il fatto di aver seguito i protocolli condivisi tra sindacati e Governo centrale durante lo scorso lockdown, quando l'azienda continuava ovviamente a lavorare essendo la raccolta rifiuti un servizio essenziale. "La procedura corretta adottata dall’azienda e condivisa anche nei vari tavoli sulla prevenzione del Covid-19 con le Organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori per la salute e sicurezza, prevede che tutti gli addetti misurino la temperatura a casa, prima di presentarsi sul lavoro, evitando rigorosamente di accedere alle sedi aziendali in caso di alterazione della temperatura o di altri sintomi simil-influenzali riconducibili a un possibile contagio". 

Per maggior tutela del corpo aziendale, fa sapere ancora l'azienda, "Ama ha acquistato 150 termometri a infrarossi che vanno ad aggiungersi alla dotazione presente all'interno delle cassette di pronto soccorso nella disponibilità dei preposti e degli altri coordinatori di tutte le sedi aziendali, in caso di necessità di controlli straordinari della temperatura da svolgersi nel corso dei turni di lavoro". Sul punto i dem ribattono: "Nessun lavoratore ha mai visto questo termometri a infrarossi". Insomma, uno scontro aperto che va avanti da giorni a partire dalla conta dei positivi in azienda. 

Il report dei contagi

Di due giorni fa il report stilato dalla Uil, secondo il quale sarebbero oltre 100 i casi tra contagiati e persone in isolamento: 58 positivi e 55 dipendenti che aspettano di sapere se il tampone al quale si sono sottoposti è positivo o meno. "Ama non ha mai reso effettive le azioni previste nel verbale dello scorso 2 ottobre redatto al termine del tavolo con i sindacati sulla verifica delle regole del protocollo condiviso governo-parti sociali - ha denunciato il segretario della Uil Trasporti Lazio, Alessandro Bonfigli - in ogni sede aziendale si accede senza alcun controllo della temperatura nè autocertificazione".

Anche qui immediata la replica della municipalizzata: "Ad oggi, su 7.276 dipendenti, i lavoratori che risultano positivi al virus in tutto sono 60, la gran parte dei quali asintomatici, con un’incidenza solo dello 0,82% sul totale. La comunità di lavoratori del servizio pubblico essenziale di igiene urbana fa parte della società più ampia di cittadini e pertanto non può non essere toccata dal contagio. All'interno dell'azienda non sono mai cessati i presidi per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori attraverso le misure di contenimento attivate dallo scorso 8 marzo che, già da inizio settembre, sono state ulteriormente rafforzate".

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