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Ama “in codice rosso”, senza abiti né lavatrici: agli operatori le divise dismesse del 118

Le forniture di abiti da lavoro in ritardo: i dipendenti senza tute, pile e incerate. A Roma est consegnati abiti da sanitari, la Cgil: "Così intere squadre non possono uscire per raccota rifiuti"

Gli operatori di Ama senza divise. Dopo le mancanze di fine estate con il contenzioso tra le ditte di fornitura del vestiario che aveva lasciato gli addetti della Municipalizzata senza abiti da lavoro e servizio di lavaggio, non accenna a rientrare l’emergenza indumenti

Gli operatori di Ama senza divise

Pur con la vecchia controversia alle spalle e una faticosa aggiudicazione del nuovo appalto, importo complessivo di circa 11 milioni per 4 anni, i sindacati denunciano la carenza di tute e impermeabili. 

In base a quanto previsto dal vecchio contratto di fornitura i dipendenti di Ama hanno dovuto riconsegnare le vecchie divise entro il 31 luglio scorso ma per tanti, senza l’arrivo di quelle nuove, il reso ha significato ritrovarsi senza abiti idonei al lavoro.

Niente Dpi, ossia dispositivi di protezione individuale: operatori rimasti orfani di tute, pile e incerate. Così i turni invernali per molti si fanno più gelidi, quelli sotto la pioggia assai ardui. 

Ai dipendenti di Ama le divise dismesse del 118

Nella zona di Roma Est poi il paradosso: “Agli operatori sono arrivate le vecchie tute dismesse dall'Ares118” – denuncia Alessandro Russo, sindacalista della Fp Cgil. 

L’indicazione del sindacato è quella di non indossare gli abiti dei sanitari per la svolgere le proprie mansioni, mentre sui social corre veloce l’indignazione dei lavoratori: “E’ una vergogna” – scrivono gli operatori della Municipalizzata. Qualcuno denuncia di essere rimasto ancora con il vestiario estivo: “E siamo a novembre” – fa notare. 

Niente abiti da lavoro: così le squadre di Ama non possono uscire

Ma non solo. “In alcune zone mancano anche gli armadietti mentre il servizio di lavaggio è a singhiozzo o in ritardo. Il vestiario non arriva e ciò si ripercuote anche sulla raccolta dei rifiuti”.

Si perché senza abiti idonei gli operatori non possono lavorare: “A macchia di leopardo intere squadre sono costrette a fermarsi: qualche giorno fa è toccato a ben 20 lavoratori della zona di San Lorenzo. L’azienda – denuncia Russo – ci sta mettendo i condizione di non lavorare e paradossalmente se qualcuno, per spirito di servizio, lo facesse senza divisa idonea potrebbe anche incorrere in una sanzione disciplinare”. 

Ama sul caos divise: “Ditta già sanzionata per 30mila euro”

Criticità note al management di Ama con l’azienda che, così fanno sapere da via Calderon de la Barca, ha già provveduto a sanzionare la ditta inadempiente.

"Ama S.p.A. pone la massima attenzione alla tutela e alla sicurezza dei propri dipendenti. La società Adapta S.p.A., infatti, che fornisce il servizio di noleggio e lavaggio del vestiario da lavoro, compresi i dispositivi di protezione individuale (Dpi), è stata già sanzionata più volte per inadempienze contrattuali, che Ama S.p.A. ha immediatamente contestato e che hanno determinato l'applicazione delle penali previste da Contratto. Già applicate – ha scritto la Municipalizzata - penali per un importo di 30mila euro”. 

Caos abiti da lavoro: “Ama in codice rosso”

Intanto però gli operatori restano senza lavatrici e divise, a Roma est la beffa: invece che le tute della Municipalizzata, quelle usate e dismesse dall’Ares. Impermeabili e catarifrangenti, non adatte però alla raccolta dei rifiuti: addirittura ancora con il logo del 118 sulle spalle. “L’emblema di un’azienda in codice rosso”. 
 

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