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Ama ora ha paura delle class action. Arriva il super magistrato per difendersi: "Inaccettabile non pagare Tari"

Un pool di avvocati interni all'azienda guidati dal professore Mario Cicala. L'ad Longoni: "Servizio deve essere sorretto da entrate economiche certe"

Ama si difende dalle class action, definite "minacce inaccettabili" specie se condotte "con fini opposti all’interesse stesso dei romani", e chiama a raccolta i suoi legali. "Costituiremo a breve una task force - annuncia la presidente Laura Melara - composta da tutti gli avvocati interni all'azienda e coordinata dal professore Mario Cicala, magistrato ordinario dal 1967 al 2015, già presidente titolare della Sezione tributaria della Corte di Cassazione". Un pool di esperti per fronteggiare la valanga di ricorsi annunciati in queste ore da cittadini e associazioni. A titoli risarcitorio delle settimane passate a stretto contatto con discariche sui marciapiedi e odori insopportabili, la richiesta è che la Tari venga almeno ridotta se non annullata. 

Chi sta preparando tutte le carte necessarie da portare davanti alla Commissione provinciale tributaria, dal Codacons al Codici al comitato Tutti per Roma, si appoggia al Decreto Legislativo 507/1993 e successive sentenze della Cassazione secondo cui "la Tari è dovuta nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti". Anche i consiglieri capitolini di Fratelli d'Italia hanno affrontato il tema con una proposta di delibera protocollata proprio ieri e rivolta direttamente alla sindaca Raggi per chiedere la sospensione della tariffa nel periodo che ha visto i maggiori disservizi. "Il M5S e il Pd dimostrino un po' di buon senso e sostengano la nostra proposta" ha detto la presidente di FdI, Giorgia Meloni.

Ama però ha tutte le intenzioni di reagire. "E' prioritario costituire un argine forte su questa materia così importante" afferma l’amministratore delegato dell'azienda Paolo Longoni. Senza il necessario sostegno economico, è il messaggio, il servizio non può funzionare a dovere: "Qualunque sforzo sarà fatto, nei mesi e anni a venire, per la maggiore efficienza del ciclo di gestione dei rifiuti e dei servizi di pulizia resi alla cittadinanza deve essere sorretto da entrate economiche certe". 

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