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In Ama servono almeno 1500 nuove assunzioni

Le richieste della Fp Cgil al Comune: “E’ l’ora delle scelte, anche il parco mezzi va rinnovato”

In Ama servono almeno 1500 nuove assunzioni nel prossimo triennio. E’ la proiezione fatta dalla Fp Cgil durante la tavola rotonda “La chiusura del ciclo dei rifiuti a Roma. E’ l’ora delle scelte”, organizzata dallo stesso sindacato. 

Ama, poco personale per garantire servizio efficiente

Già perchè la municipalizzata soffre una cronica carenza di personale: dagli operatori impegnati nella raccolta su strada, a tecnici e operai delle officine fino ai lavoratori dei servizi cimiteriali e soprattutto degli impianti. La coperta è corta. Lo racconta anche il bonus pensato dal Comune nel periodo del piano di raccolta straordinaria: l’aumento in busta paga, dai 200 ai 360 euro, erogato per incentivare il tasso di presenza nell’arco di tempo che il Campidoglio si era dato per ripulire strade e marciapiedi della città. Un argine alle assenze e un impulso agli straordinari necessari per tamponare le carenze di organico, strumentali e strutturali di Ama che altrimenti non avrebbero di certo permesso di raggiungere gli obiettivi fissati.

In Ama mancano almeno 1500 unità di personale

“Ciò che ha segnato le recenti vicende in Ama è stata la mancata programmazione che ha impattato sul personale e sull’impiantistica dell’azienda. In questi anni recenti il management ha pensato di fare cassa bloccando il turn over con il risultato di avere oggi 1500 unità in meno in organigramma e mezzi non funzionanti abbandonati presso officine esterne” - ha detto Giancarlo Cenciarelli, segretario regionale di Fp Cgil. Anche l’età superiore ai 50 anni di oltre 4mila dipendenti (su poco più di 7500) evidenzia la necessità non più rinviabile di nuove assunzioni di personale: “La mancanza di un adeguato e costante rinnovamento del personale e l’usura degli operatori – ha proseguito il sindacalista - diventa sempre più veloce. In un effetto spirale che sta assottigliando sempre più la forza lavoro presente nelle zone, con un aggravio di costi e di disservizi”. 

Da qui la richiesta di un piano straordinario per nuove assunzioni, “servono almeno 1.500 persone nel prossimo triennio per assolvere a quel contratto di servizio per cui i cittadini pagano la Tari” - ha sottolineato il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola. Sotto accusa anche le assunzioni fatte negli ultimi anni: "Si è guardato più al numero di assunzioni possibili con il budget disponibile, piuttosto che all'effettiva utilità in base alle qualifiche specifiche. Questo pesa sull'operatività e l'efficienza dei servizi: se ad esempio una nuobva squadra ne deve sostituire un'altra, per malattia o ferie, un lavoratore senza patente adeguata non potrà portare fuori i mezzi necessari alla raccolta. Mi sembra una problematica evidente e una criticità da sanare" - dice Cenciarelli a RomaToday.

Il parco mezzi di Ama da rinniovare: “Un terzo va rivisto”

Oltre alle assunzioni il sindacato ha puntato l’attenzione anche sul parco mezzi disponibile, insufficiente a servire degnamente la città. “Ne va rinnovato almeno un terzo”. Ci sono poi da potenziare i centri di raccolta, a Roma ne arriveranno di nuovi, “ma è anche necessaria una discussione per l'implementazione, l'ammodernamento e la messa in sicurezza delle sedi territoriali dove gli operatori svolgono la loro attività. Bisogna prendere un impegno su come portare la società nella modernità attraverso l'acquisto di infrastrutture intelligenti e disegnare un piano regolatore dei rifiuti. Nella città non esiste un sistema organico nella dislocazione delle sedi e dei cassonetti. Questo - ha sottolineato Di Cola - è il minimo per mettere l'azienda nelle condizioni di assolvere al contratto di servizio per cui oggi è pagata".


 

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