Ama, l’assemblea dei soci approva piano industriale e bilanci: manovra da 700 milioni di euro
Approvati i bilanci 2017, 2018 e 2019: solo quest’ultimo è in positivo. Sì a risanamento e piano industriale: obiettivo impianti e assunzioni entro il 2024
A quasi due mesi dal sì in Giunta e dopo la lunga maratona in Aula Giulio Cesare, l’Assemblea dei Soci ha approvato il piano di risanamento e il piano industriale pluriennale 2020 – 2024 di Ama. Contestualmente sono stati approvati anche i bilanci 2017, 2018 e 2019 dell’azienda, per una manovra che ammonta complessivamente a 700 milioni di euro, 340 dei quali per la realizzazione degli investimenti previsti nel nuovo piano industriale.
I bilanci di Ama approvati: degli ultimi tre solo uno è in positivo
Ma andiamo con ordine. I bilanci di Ama: da anni spina nel fianco del Campidoglio a guida M5s e del management che nel tempo ha guidato la partecipata. In tre anni si sono avvicendati tre assessori e sei vertici aziendali.
I conti parlano di un’azienda in sofferenza, ripresa lenta. Il bilancio 2017 chiude con una perdita di 227 milioni di euro: su questo risultato incidono la svalutazione del valore immobiliare del Centro Carni, che si attesta a 23,65 milioni di euro con conseguente effetto negativo sul conto economico per 115,8 milioni di euro; le attività di riconciliazione crediti-debiti con il socio che hanno determinato la costituzione di un fondo di svalutazione crediti di 115 milioni di euro; la restituzione al Comune di 156,6 milioni di euro di incassi Tari riscossi per conto di Roma Capitale. Segno meno certificato anche per il bilancio 2018 che registra una perdita di 12 milioni di euro, con un risultato segnato, aveva spiegato il Campidoglio a margine dell’approvazione in Giunta, "in maniera determinante dall'incendio dell'impianto Tmb di via Salaria". E infine il bilancio 2019 che presenta un utile di 1,8 milioni di euro.
Ama, piano industriale e piano di risanamento
Servirà lo slancio del piano industriale per il rilancio. Il risanamento passa prima dall’immissione nelle casse di Ama, da parte del Comune, di 256,4 milioni di euro. Di questi 106,4 milioni di euro si concretizzano nella rinuncia a crediti di Roma Capitale e 150 milioni di euro attraverso disponibilità liquide (di cui 100 da tradurre in aumento di capitale sociale).
Il piano industriale di Ama: impianti e assunzioni, nodo TMB Rocca Cencia
Ama punta su nuovi impianti, assunzioni, ammodernamento del parco mezzi e slancio della raccolta differenziata, ferma al 46% dovrà arrivare al 61. Tutto entro il 2024. Nel piano industriale ci sono i due impianti di compostaggio di Cesano e Casal Selce, la riconversione del TMB di Rocca Cencia in impianto per la selezione del multimateriale e la costruzione di un nuovo sito per il trattamento meccanico biologico della frazione secca – indifferenziata dei rifiuti solidi urbani al servizio della città. Intanto Raggi pensa di portare gli scarti di Roma nello stabilimento di Manlio Cerroni a Guidonia. Il territorio dell’Inviolata è già in rivolta. Malumori anche a Rocca Cencia dove sul revamping del TMB si consuma lo scontro tra Comune ed Ama, con i cittadini esasperati da quella presenza ingombrante a chiederne la chiusura definitiva.
Le vertenze aperte: sciopero Ama il 28 maggio
In attesa di risposte anche i sindacati che hanno dato alla municipalizzata un mese di tempo per risolvere le vertenze che toccano da vicino i lavoratori. “Dalla mancata trasparenza su selezioni e trasferimenti, al lavoro baricentrato domenicale, al settore cimiteriale, fino alla drammatica vicenda degli appalti delle utenze non domestiche”. Cerchio rosso sul calendario: il 28 maggio è stato indetto lo sciopero della raccolta che coinvolgerà i dipendenti di Ama e i lavoratori in appalto. La municipalizzata dopo l'approvazione di bilanci, piano di risanamento e piano industriale può tirare un sospiro di sollievo e lavorare in ottica futura. Sui rifiuti il Campidoglio deve scacciare invece lo spettro del commissariamento.