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Altissimi: La sospensione della differenziata? Una provocazione ma da cittadino mi ribellerei

L’organico rimane in casa e i prezzi lievitano nonostante il servizio non funzionante

“La mia frase sulla sospensione della raccolta differenziata rilasciata a un quotidiano locale era ovviamente una provocazione ma certo quanto sta accadendo in provincia di Latina e nel Lazio ha un che di paradossale. I sindaci che non sanno più dove conferire l’organico e che costringono i propri cittadini  a tenere i sacchetti puzzolenti in casa per giorni, salvo poi dover aumentare la Tari per il trasporto fuori regione, si rivolgono al presidente Zingaretti quasi chiedendo scusa per una situazione generata dalla Regione stessa. Gli stessi comuni però chiedono a voce alta che si controlli un impianto privato che ha scongiurato un’emergenza nazionale e che ha dimostrato più volte funzionare benissimo”. Questa la precisazione del patron di Rida Ambiente Fabio Altissimi che in una breve intervista si era rivolto ai comuni che lamentavano la difficoltà dello smaltimento dell’organico (a causa degli impianti di compostaggio sequestrati) chiedendo loro di sospendere la raccolta differenziata e quindi trattare l’organico come semplice frazione umida del rifiuto indifferenziato.

“Quanto sta accadendo - prosegue Altissimi – ha evidenziato tutte le contraddizioni dell’attuale sistema. I cittadini sono costretti a tenere in casa i sacchetti dell’organico anche per due o tre giorni. A causa della mancanza di impianti, i rifiuti  rischiano di rimanere nei cassonetti per giorni. Si sta generando un vero e proprio problema igienico-sanitario, non acuito solo grazie alla stagione, ossia perché siamo in inverno. Eppure, sono gli stessi sindaci ad affermarlo, nonostante il servizio semi paralizzato le bollette sono in aumento, il rifiuto viene trasportato fuori regione e quindi alla fine ci rimettono sia il cittadino che l’ambiente.  Perché poi, mi domando, se un privato come il sottoscritto smette di ritirare i rifiuti viene denunciato per interruzione di pubblico servizio e le amministrazioni no? Anzi, queste continuano a farsi pagare dai cittadini che vengono ancor più salassati. Non è mio compito, anche perché verrei tacciato di conflitto di interessi, indicare una soluzione ma da cittadino resto indignato della situazione, da cittadino proporrei ricorso a un’associazione consumatori, citerei per danni la Regione che ha dimostrato, in questi cinque anni, di non aver risolto i vari cortocircuiti che attanagliano il ciclo dei rifiuti e forse di non aver ancora appreso appieno il suo funzionamento”. 

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