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Housing sociale nelle case Ater, pubblicata la graduatoria: su 800 domande 307 ammessi

Attacca il sindacato Unione Inquilini: "Questo bando non rispetta le normative"

È stata pubblicata questa mattina la graduatoria provvisoria per l’assegnazione dei 180 alloggi in housing sociale di proprietà dell’Ater di Roma. Case dislocate in diversi quartieri della città, dal Laurentino a Pietralata passando dal Tufello a Torre Spaccata, da assegnare in locazione non come case popolari ma con prezzi pari al canone concordato abbattuti di circa il 30 per cento, tra i 300 e i 450 euro al mese. Su circa 800 domande ammesse solo 307 richieste sono entrate in graduatoria mentre circa 500 risultano escluse.

Come si può leggere sul documento pubblicato sul sito dell’Ater di Roma, le due principali cause di esclusione sono la “documentazione incompleta” e la “mancanza di requisito reddituale”. A differenza delle graduatorie per l’assegnazione di una casa popolare o per l’edilizia agevolata, nel caso del bando emesso dall’Ater non è stato indicato solo il reddito massimo, 44.969, ma anche la soglia minima, 22.697. Tra gli esclusi potrebbero quindi esserci anche molte famiglie escluse perché troppo povere, destinate ad attendere nella graduatoria dei 12 mila in attesa di una casa popolare. 

Pochi giorni fa, commentando l'interesse che il bando ha generato, il direttore generale di Ater, Andrea Napoletano, spiegava il motivo del provvedimento: "I dati Istat evidenziano che dal 2012 ad oggi a fronte di una diminuzione del 4,3% delle famiglie in povertà assoluta c’è stata un aumento del 2,4% di quelle a rischio di povertà", ha spiegato. "Questo è solo il primo di una serie i bandi su cui si sta già lavorando per dare opportunità concrete a coloro che non riescono a sostenere un affitto a prezzi di mercato", ha fatto sapere l'assessore regionale alle Politiche abitative, Massimiliano Valeriani.

Il sindacato Unione Inquilini attacca e chiede che il bando venga ritirato:  “Non rispetta le normative. Invitiamo le persone escluse a fare ricorso entro i cinque giorni stabiliti”, le parole del segretario romano Fabrizio Ragucci. Al primo punto la determinazione del reddito: “Le norme di riferimento prevedono una soglia di decadenza ma non di accesso. E proprio questo elemento ha prodotto una marea di esclusi”. Altro punto: “Ater può affittare alloggi a canone sociale? È possibile effettuare piani di locazione in deroga ma le leggi prevedono che questi appartamenti siano tutti collocati in condomini misti nei quali Ater conserva la maggioranza e che non siano stati oggetto di piani di vendita pregressi”. Infine la durata dei contratti: “Il tre più due con alloggi pubblici non si può proprio applicare. La durata deve essere molto più lunga. Con questo bando l’Ater dimostra, se possibile, di saper lavorare peggio anche del Comune di Roma”. 

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