Crisi Alitalia, Raggi e Zingaretti in coro: "Non svendiamo la compagnia, vicini ai lavoratori"
La manifestazione di venerdì ha suscitato le reazioni del mondo politico, la sindaca incontra una delegazione dopo il consiglio straordinario, anche il presidente della Regione si schiera
Un funerale in piane regola in Campidoglio per celebrare la “morte” di Alitalia: la manifestazione di venerdì dei lavoratori della compagnia aerea di bandiera ha tenuto banco per tutto il pomeriggio, e ha suscitato i (richiesti) interventi delle istituzioni, dalla sindaca Virginia Raggi al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Alitalia, Raggi: “Non vogliamo una mini compagnia di bandiera, Roma hub fondamentale”
Raggi ha incontrato i lavoratori dopo il consiglio straordinario che si è tenuto venerdì proprio per discutere della vertenza Alitalia: "Roma è uno snodo vitale per passeggeri e merci e il Leonardo da Vinci è il principale hub d'Italia, che per il quarto anno consecutivo ha ottenuto il riconoscimento come miglior aeroporto europeo - ha detto la sindaca - Per questo non possiamo e vogliamo essere indifferenti alle sorti di Alitalia e dei suoi lavoratori. Se sono sul tavolo ipotesi di ridimensionamento è forse perchè un'Alitalia forte non è vista bene dai competitor. Quindi confidiamo nel Governo in questa trattativa".
La sindaca ha quindi ribadito la vicinanza ai lavoratori: “Non li lasceremo soli. L’Italia non può perdere la sua compagnia di bandiera. Alitalia non va svenduta, deve essere solida. Un Paese come l'Italia non può permettersi di perdere la compagnia di bandiera. La sua esistenza garantisce la competitività dell'intero sistema economico. Perderla significherebbe rimanere in balia di altri interessi e privarsi di rotte essenziali per merci e persone. Non vogliamo, quindi, una compagnia che nasca piccola e che resti piccola. Non vogliamo una mini compagnia. Questo non fa il bene di Roma, del Paese e dei lavoratori".
Alitalia, Zingaretti: “I lavoratori non paghino errori del passato”
Anche Nicola Zingaretti, a margine dell’inaugurazione di un’area verde nel complesso Ater di Prima Porta, si è schierato virtualmente al fianco dei lavoratori in protesta.
"La storia di Alitalia la conosciamo tutti, non credo che i danni fatto in passato debbano essere pagati dai lavoratori - ha detto - Roma è una grande capitale europea e mondiale, dopo la crisi saremo investiti da una ripresa economica nella quale l'Italia potrà essere protagonista. Ospiteremo eventi planetari a partire dal grande Giubileo del 2025. Il mio appello è che nel confronto che so esserci con Bruxelles, si tenga in piena considerazione che parliamo di una possibile grande azienda italiana che va tutelata e rilanciata, non facendo sprechi ma essendo ambiziosi sul futuro dell'Italia".
“Sono assolutamente convinto che si sta ponendo l'attenzione dovuta a questa grande scommessa e bisogna essere vicino a chi, in questo momento, ha paura di perdere il posto di lavoro - ha concluso il presidente della Regione - Nel tempo della pandemia non bisogna dimenticare che quando parliamo di Alitalia, parliamo anche di vite che rischiano di precipitare perché si eliminano certezza"
Crisi Alitalia, che cosa succede
La crisi di Alitalia si trascina ormai da tempo, ed è deflagrata con la pandemia di coronavirus e lo stop quasi totale del trasporto aereo.
Il governo sta portando avanti una trattativa serrata con l’Unione Europea, ma sul tavolo c’è, di fatto, il ridimensionamento della compagnia di bandiera con tagli al personale e ricadute pesanti anche su tutto ciò che è connesso, dall’aeroporto di Fiumicino al comparto turistico. A rischio licenziamento ci sono 11mila lavoratori, altri 40mila sono in bilico alla luce della riduzione dell'indotto.
Venerdì, in concomitanza con l’Assemblea Capitolina riunita appositamente per discutere della vertenza, centinaia i lavoratori hanno manifestato in via dei Fori Imperiali, dal personale di terra a quello viaggiante: "Vogliamo che Roma prenda ufficialmente posizione e dica chiaramente al Governo Draghi che Alitalia non si tocca - hanno tuonato i sindacati - e che si ricominci a ragionare su una compagnia di bandiera unica e pubblica", hanno chiesto all’unanimità i rappresentati dei sindacati, scesi in piazza compatti.