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Mafia capitale, il consigliere Alfredo Ferrari si autosospende dal Pd

Il presidente della commissione capitolina Bilancio lo ha comunicato in una nota: "Voglio contribuire a un clima di serenità". Poi si difende: "Estraneo ai fatti illeciti che mi sono stati attribuiti"

Perde un altro pezzo il Pd romano. Il consigliere capitolino e presidente della commissione Bilancio Alfredo Ferrari ha comunicato infatti la decisione di autosospendersi dal partito. Come si evince anche nella nota del consigliere, la decisione è stata maturata in relazione alle notizie emerse in merito al terremoto giudiziario di mafia capitale. Nelle carte dell'inchiesta infatti Buzzi lo cita più volte come 'contatto' politico.

Scrive in una nota: "Ho riflettuto a lungo in questi giorni difficili per la nostra città e ho preso la decisione di autosospendermi dal Partito Democratico. Decisione questa che nasce dalla voglia di contribuire a ristabilire un clima di serenità, sia per Roma che per i colleghi. Essendo tuttavia estraneo ai fatti illeciti che mi sono stati nei giorni scorsi attribuiti, confido che la magistratura saprà fare presto chiarezza sulla vicenda romana" ha spiegato.

"Parlano per me la mia storia personale e gli anni che ho trascorso sui banchi dell'Assemblea Capitolina al servizio dei miei concittadini per i quali nutro un profondo rispetto. Come del resto nutro rispetto per la comunità del Partito Democratico che a Roma ho contribuito a fondare". Lascia il partito ma non i banchi dell'Aula Giulio Cesare. "Continuerò a svolgere il mio compito di consigliere con impegno e dedizione". 

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