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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Chi è Alessio D'Amato, l'assessore che ambisce a diventare governatore del Lazio

"Mister vaccino"ha annunciato la sua candidatura alle primarie. Romano, classe '68, è cresciuto politicamente tra Partito Comunista e Rifondazione, con la sanità nel cuore fin dagli inizi

Da marzo 2020 a oggi, Alessio D'Amato è stato uno dei protagonisti della lotta al Covid-19 nel Lazio. Assessore alla sanità, già a capo della cabina di regia della sanità laziale dal 2013, il 4 maggio, nella sua Roma Nord, ha deciso di ufficializzare la partecipazione alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato alle prossime elezioni regionali, in programma a inizio 2023.

L'annuncio della candidatura nella "sua" Roma Nord

A sostenerlo, presenti durante l'annuncio, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, la senatrice Monica Cirinnà, l'ex governatore del Lazio Piero Badaloni, Guido Milana, il consigliere regionale Emiliano Minnucci e il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia. D'Amato, riconosciuto quasi universalmente come promotore di una campagna vaccinale di successo, punta a "dare fastidio" a Daniele Leodori, vicepresidente della Regione e primo a scendere in campo, puntando ad essere il successore di Nicola Zingaretti:  "Zingaretti ha proposto le primarie per le regionali. Se ci saranno le primarie di coalizione - le parole usate da D'Amato per annunciarsi - io mi candido. Non da solo perché sarebbe velleitaro. Lavorando pancia a terra".

Chi è Alessio D'Amato: le origini del Pdci

Ma chi è Alessio D'Amato? Romano classe 1968, laureato in sociologia, è stato membro della commissione Sanità e Bilancio del consiglio regionale del Lazio e della commissione Sicurezza sul lavoro dal 2005 al 2010. Dal 2008 al 2010 ha ricoperto l'incarico di presidente della commissione Affari costituzionali sempre alla Pisana. Politicamente cresciuto tra Pdci e Rifondazione, ha avuto modo di farsi notare dall'ex ministro Oliviero Diliberto che lo ricorda quando D'Amato era a capo della federazione romana del Pdci, con uno zoccolo duro al Labaro, quartiere di Roma Nord con una connotazione fortemente popolare. 

Il pallino per la sanità pubblica

Come è sempre stata forte anche la connotazione di D'Amato, che della sanità ha fatto fin da subito un pallino. Quando Storace era governatore, l'attuale assessore si laureava con una tesi sugli aspetti critici della riforma sanitaria e nel 2005 pubblicava un libro, insieme a Dario Petti, "Lady Asl. La casta della Sanità", approfondimento nato dall'indagine che dal 2004 al 2007 portò a circa 100 arresti, con 82 milioni di euro sottratti alla sanità pubblica regionale.

Il nuovo ruolo, da "tecnico" a politico

Dal 2019 ha iniziato a prendersi i suoi spazi, anche e soprattutto politici. Prima visto come un "tecnico", uno da dietro le quinte, con i primi movimenti tellurici che hanno portato fuori dai palazzi della Garbatella sia Nicola Zingaretti sia Massimiliano Smeriglio, D'Amato si è preso la scena. Poi sono arrivati il Covid-19, l'emergenza sanitaria, le mascherine, i tamponi e la campagna vaccinale da gestire, da fare in fretta. Le percentuali relative alla copertura della popolazione laziale sono lusinghiere per l'assessore, adesso si vedrà se lo saranno anche alle primarie. 



 

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