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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Parla l'ex di Romeo: "Tra me e lui un rapporto fuori dal Movimento. Sapevo della polizza"

Ad Alessandra Bonaccorsi l'ex capo segreteria intestò una polizza da 10.000 euro. L'ex consigliera racconta a RomaToday il suo rapporto con Romeo e con il Movimento del VIII municipio

"Il Salvatore Romeo che conosco io è una persona più che specchiata. Se al bar gli davano 2 centesimi di resto in più, lui li restituiva". Alessandra Bonaccorsi, ex consigliera pentastellata passata a Forza Italia, suo malgrado è finita al centro delle cronache: è tra le beneficiarie di una delle polizze di Salvatore Romeo. L'Espresso ne ha rilanciato il nome, legandola all'attivismo con il MoVimento Cinque Stelle. Lei però smentisce la ricostruzione. Ma andiamo con ordine. 

Alessandra Bonaccorsi, era a conoscenza di essere beneficiaria di una polizza da parte di Salvatore Romeo?

Sì, certo, lo sapevo. Era stato lui stesso ad annunciarmelo nel 2014, mi aveva chiamato per un caffè e mi diede una cartellina. Rimasi imbarazzata. 

A quanto ammontava?

10.000 euro

Perché lo fece?

In quel periodo noi stavamo insieme. Da parte sua è stato un atto di generosità nei miei confronti che però, lo ammetto, mi lasciò piuttosto stranita. 

Tra voi quindi c'era un rapporto che andava oltre l'attivismo?

La passione comune per il MoVimento Cinque Stelle l'abbiamo scoperta successivamente. Io e lui abbiamo avuto un legame sentimentale fra il 2013 e il 2014. Da agosto di quell'anno più nulla, il silenzio. 

Come si spiega la polizza intestata alla Raggi? 

Non me la spiego, non ne trovo la ragione. Lui è di certo una persona generosa, però da quanto mi risulta la Raggi ha un marito, non ha problemi economici, non si capisce proprio perché lo possa aver fatto. 

Che idea si è fatta di lui in questa vicenda?

Il Romeo che conosco io è una persona limpidissima e onesta. Su questo ci metto la mano sul fuoco. Lo stesso non posso dire del Movimento. 

In che senso?

La mia esperienza è stata traumatica. Nel 2015, da prima dei non eletti, fui chiamata a subentrare al dimissionario Carlo Cafarotti. Diventai oggetto di veri e propri attacchi personali. Ricordo una riunione in cui in 20 mi inveivano contro e conservo ancora prove di minacce nei miei confronti. 

Romeo era di quel municipio, non la difese?

Qualcuno chiese a Romeo di presenziare a quella riunione, ma lui non si presentò. Non ci frequentavamo già più.

Incontrò anche nomi importanti?

Posso dire che in quella riunione il deputato Stefano Vignaroli mi difese, attaccando gli attivisti che mi davano contro. Fui convocata anche da Frongia in Campidoglio per "fare due chiacchiere". C'era anche la Raggi che sfoderando il suo sorriso mi disse: "Perché non fai un passo indietro?". Io le risposi che non vedevo il motivo per farlo e finì lì.

Perché questa avversione?

Guardi, loro mi imputavano di non aver più partecipato a delle riunioni, cosa che corrisponde al vero ma che è legata a motivi personali. In realtà credo che fossi invisa perché rappresentavo una testa pensante che non eseguiva gli ordini e questo a loro dava fastidio. 


 

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