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Alemanno rinnega il pranzo della pace con Bossi: “Non lo rifarei”

Alemanno rinnega il tentativo di accordo con la Lega e pensa al futuro con la fondazione Nuova Italia: “Far ripartire la politica del Paese dal centro-destra”

Non è passato molto tempo da quando si è celebrato a Roma il cosiddetto “pranzo della pace”, in cui una gioviale Polverini imboccava Bossi a suon di rigatoni e pajata, mentre Alemanno, Calderoli e tutti i politici presenti ricostruivano gli strappi tra Roma e la Lega Nord a forchettate dopo l'ennesima polemica leghista sulla capitale.

Alemanno, ora, rinnega quel pranzo e in effetti da quel giorno, di scaramucce con la Lega ce ne sono state diverse: il ruolo di Roma Capitale, il Gp di Roma, lo spostamento dei ministeri al Nord e quel continuo rimarcar “Roma Ladrona” che proprio non cambia leit motiv.

Così Alemanno tira le somme e dichiara: “Non rifarei il pranzo con Bossi che è stato un tentativo di accordo con la Lega palesemente fallito.” Quindi, parla rivolto al futuro e ai nuovi assetti nazionali che il sindaco di Roma immagina:  "Domani iniziano tre giorni di lavori per la fondazione Nuova Italia. Vogliamo discutere per far ripartire la politica del Paese dal centro-destra -ha detto ancora Alemanno - Il capitolo Bossi sarà affrontato: chiederemo una sconfessione profonda nei confronti dei concetti che esprime la Lega, perchè dividono l'Italia, che ha bisogno di essere unita. I loro slogan e i loro veti stanno bloccando l'Italia. Noi vogliamo unirla".

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