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"Roma omofoba? Vendola offende. La città ha sempre accolto i gay"

Il sindaco di Roma ribatte alle affermazioni del leader di Sel. D'accordo anche Croppi: "Roma non è una città omofoba". Provocatorio Ruotolo: "Anch'io sono gay"

"Roma 'omofoba'? Vendola offende". Così il primo cittadino con un tweet risponde alle parole di Nichi Vendola che in un'intervista al Fatto ha ammesso di "avere paura a girare da solo per le strade della capitale". Ma Gianni Alemanno non ci sta e difende la sua città: "Dall'Europride del 2011 a ogni Gaypride la nostra città ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti". E a ruota, stranamente in accordo con il sindaco, lo sfidante alle Comunali Umberto Croppi.

"Non credo si possa dire che Roma sia una città omofoba come sembra sostenere oggi Vendola. Sulla lotta all'omofobia c'è un'ampia condivisione, e anch'io da assessore sono stato impegnato a promuovere strumenti di contrasto insieme con le associazioni lgbt" dichiara il candidato. Sostegno a Vendola arriva, invece, dal candidato presidente alla Pisana, Sandro Ruotolo, di Rivoluzione Civile.

"Voglio raccogliere immediatamente l'appello lanciato oggi da Antonio Padellaro, direttore del 'Fatto quotidiano', a proposito di quanto dichiarato da Nichi Vendola. Anch'io sono gay. E mi auguro che nelle prossime ore anche tutti gli altri candidati, di Rivoluzione civile e di tutte le altre coalizioni, facciano outing: è vergognoso che nella culla della civiltà un omosessuale o un ebreo debba aver paura a circolare di notte. Casapound con la sua cultura fascista ha inquinato il clima di Roma. Tutti devono impegnarsi per ripulire la capitale del Paese da questa vergogna".

Solidarietà per Vendola arriva anche da Andrea Maccarone, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. "Comprendiamo la sua sensazione di sentirsi minacciato anche solo per fare una passeggiata, è quello che succede a centinaia di omosessuali che escono di casa con il rischio di essere aggrediti fisicamente o verbalmente". Maccarone accusa, poi, l'amministrazione romana che ha "permesso lo sdoganamento di vecchi e nuovi ripulitori che si sono sentiti autorizzati a prendersela con gay, lesbiche e trans". A questo va aggiunta " la particolare veemenza con la quale molti politici dissertano più o meno volgarmente sull'omosessualità".

SCRITTE AL TACITO - Il dibattito si accende anche intorno alle scritte comparse questa notte sulle mura del liceo Cornelio Tacito. "Frocio dimettiti" è l'insulto rivolto al rappresentante di istituto, 15enne, dichiaratamente gay che ha denunciato il fatto a Il Messaggero. Tante le parole di solidarietà per il ragazzo. Primo fra tutti il sindaco Alemanno.

"Allo studente oggetto della scritta sul muro del proprio liceo, voglio esprimere la solidarietà di tutta la città di Roma. Questi episodi omofobi nel contesto scolastico sono molto pericolosi e nessuno deve rimanere in silenzio davanti a situazioni del genere, né chi subisce né chi viene a conoscenza di qualsiasi sorta di discriminazione" continua Alemanno. "Queste scritte omofobe sono il gesto di vigliacchi che credono in questo modo di intimidire tutti coloro che combattono violenza ed emarginazioni".

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