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Il caso Albino Ruberti. Il video, le minacce, le dimissioni: la cronaca della giornata

Dopo la diffusione del video del litigio che ha visto protagonista Ruberti, è stato un susseguirsi di voci, note ufficiali, fake news e giustificazioni. Ma anche di dimissioni e rinunce

Dopo la nottata di Ferragosto passata ad approvare le liste di candidati alle elezioni del 25 settembre, le recriminazioni degli esclusi e di chi ha avuto seggi ritenuti scomodi e senza paracadute (vedi Monica Cirinnà e Patrizia Prestipino), il segretario nazionale del Pd Enrico Letta non si aspettava proprio di avere a che fare con l'ennesimo psicodramma romano, in piena campagna elettorale e con i sondaggi che non promettono nulla di buono. A scatenare il putiferio è stato un video, pubblicato sul sito del quotidiano Il Foglio

Il video del litigio con Ruberti protagonista

Protagonista del video è Albino Ruberti, braccio destro del sindaco Roberto Gualtieri, uomo forte in Campidoglio. Da lui passa tutto: nomine, progetti, delibere. Si trova fuori da un ristorante di Frosinone, è notte, la strada è silenziosa ma lui inveisce contro qualcuno che ha avuto l'arroganza di dirgli "mi ti compro" mentre erano a tavola, avanzandogli  - così lascia intendere nel video - una proposta irricevibile. Questo qualcuno è Vladimiro De Angelis, fratello di Francesco, ex eurodeputato e punta di diamante del Pd nel frusinate (chi è Francesco De Angelis). Ma viene nominato anche un'altra persona, tale Adriano. Anche lui sarebbe colpevole, per Ruberti (sempre in base al video), di averlo offeso partecipando alla proposta indecente. "Rocky" (o "er pugile"), come viene chiamato il capo di gabinetto figlio di uno storico rettore della Sapienza ed ex ministro, non si fa intenerire neanche dai tentativi della compagna Sara Battisti, consigliera regionale del Pd: "Devono venire qui tutti e due in 5 minuti e inginocchiarsi", urla Ruberti. E' una furia, ha la voce di chi sta per sentirsi male: "Io vi sparo! Vi ammazzo!" sbraita. Qualcuno dall'alto riprende, forse perché ha riconosciuto i soggetti protagonisti, forse perché è una scena talmente clamorosa da attirare l'attenzione. 

Le immagini finiscono in Procura

Talmente clamorosa (e rumorosa) che vengono chiamati i carabinieri. Ma quando arrivano non c'è più nessuno, viene solo fornito il resoconto della chiamata e del servizio effettuato. E' l'articolo di Simone Canettieri a far tornare l'interesse dei militari, perché il litigio è condito da minacce di morte e c'è il riferimento ad un presunto tentativo di corruzione: il "mi ti compro" che ha mandato su tutte le furie Ruberti, citato anche nella lettera che l'interessato ha inviato a Gualtieri per rassegnare le dimissioni. La Procura di Frosinone, infatti, acquisirà il video

La giustificazione di Sara Battisti: "Lite calcistica"

L'imbarazzo dei protagonisti è forte. Ruberti, come detto, si dimette e Francesco De Angelis rinuncia ufficialmente alla sua candidatura alle politiche. Quel video ha mandato in fumo le concrete possibilità di arrivare in Parlamento, impresa che nel 2018 non gli era riuscita. Stavolta, essendo terzo in un listino con a capo Claudio Mancini candidato anche all'uninominale, ce l'avrebbe probabilmente fatta. Sara Battisti, dal canto suo, fornisce una giustificazione che stride con i contenuti del video: "Era una lite per motivi calcistici - dice la consigliera regionale  - con una persona che ha usato termini esagerati nei confronti di Albino. Il giorno dopo già avevano fatto pace".

Quindi secondo il resoconto di Battisti, il compagno e capo di gabinetto del Sindaco di Roma ha minacciato di morte e intimato di inginocchiarsi per chiedere perdono altre persone, in mezzo a una strada di Frosinone, per questioni calcistiche. 

La finta agenzia Ansa

C'è anche qualcuno che ha voluto divertirsi, scrivendo una falsa agenzia Ansa nella quale Gualtieri annunciava di aver respinto le dimissioni del suo braccio destro, di voler indagare e rivelare nei prossimi giorni quale fosse la proposta indecente ricevuta da Ruberti e che al posto di De Angelis, alla Camera, avrebbe dovuto essere proprio il suo uomo il candidato giusto. Fake totale, come confermato anche dallo staff del Sindaco. 

Gualtieri sostituisce (temporaneamente) Ruberti

Alle 17 Gualtieri rompe il silenzio e in una nota (stavolta vera) annuncia di aver chiesto al vicecapo di gabinetto Nicola De Bernardini di assumere le funzioni del dimissionario Ruberti. "Ringrazio Albino Ruberti per aver offerto le sue dimissioni a seguito della diffusione di un video - dichiara - che riporta una sua violenta lite verbale avvenuta in occasione di una cena privata svoltasi a Frosinone due mesi fa. Le frasi contenute nel video sono gravi e non appropriate per chi ricopre un incarico di questa delicatezza". 

Nonostante la premessa, Gualtieri spende poi parole di stima per il suo braccio destro: "Voglio rimarcare la straordinaria qualità del lavoro svolto come capo di gabinetto - sottolinea - la totale dedizione e l’impegno profusi, e ho sempre apprezzato la sua orgogliosa difesa dell’integrità e dell’autonomia dell’amministrazione comunale e delle sue scelte". Il primo cittadino, quindi, si prende del tempo e decide di non decidere. L'incarico al numero 2 viene dato "in attesa che venga chiarita l'effettiva dinamica dei fatti". 

Tensione alle stelle nel Pd

In ogni caso, la tensione nel Pd romano è alle stelle. Una litigata stile peggiore bar di Caracas, ripresa da un curioso, ha scatenato un terremoto che già ha provocato delle conseguenze gravi. A nemmeno un anno dall'insediamento Roberto Gualtieri si vede, almeno temporaneamente, privato di un filtro e di un supporto importanti. E il suo principale sponsor, il deputato uscente Claudio Mancini, è alle prese con beghe che in questo momento avrebbe preferito mettere da parte. Al Nazareno, Letta viene definito "furioso" per quanto accaduto, tanto che è dalla sede nazionale che la mattina del 19 agosto, poco dopo le 9, arriva l'input a Roma: "L'episodio non sarà privo di conseguenze". Fate dimettere Ruberti, in sostanza.

Dalle liste contestate allo scandalo di Frosinone

Tra il 15 e il 19 agosto, in campagna elettorale contro una delle destre più forti di sempre, i vertici del partito hanno avuto a che fare prima con le recriminazioni dei candidati scontenti e poi con uno scandalo "all'amatriciana" che ha dato ulteriore vigore alle opposizioni, che hanno fatto a gare nel chiedere chiarimenti, nell'auspicare le dimissioni dei protagonisti, nell'accusare Gualtieri di essersi messo in casa una persona violenta e indecorosa. Chissà cosa succederà domani, a questo punto.

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