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A Roma è festa dell'albero, ma da festeggiare c'è poco: i crolli e le cocciniglie sono problemi irrisolti

La festa dell’albero non cancella l’incuria ed i problemi che vive il patrimonio forestale cittadino. Dalla cocciniglia tartaruga ai crolli, ecco le criticità da affrontare

Ci sono tre nuovi alberelli nel cortile dell’istituto tecnico agrario Emilio Sereni. Sono stati donati dal Comune per celebrare il ventesimo anniversario della festa dell’albero. 

La festa dell'albero

L’appuntamento, a cui ha preso parte la Sindaca Raggi, ha contribuito a ribadire, per stessa ammissione della prima cittadina, quale sia “l’importanza della cura e della rigenerazione del nostro patrimonio verde”. La capitale dispone, secondo l’ultimo censimento realizzato, di una ricchezza che non conosce eguali nelle altre capitali europee. Trecentotrentamila alberi. Un tesoro che va valorizzato e soprattutto salvaguardato.  

I fondi del Campidoglio

La sindaca sostiene che il Campidoglio è impegnato nella cura e nella rigenerazione del patrimonio arboreo. Lo ha fatto ricordando lo stanziamento di un “quasi un milione e mezzo di euro con cui pianteremo 2500 nuovi esemplari”. Poi, per testimoniare la sensibilità di Roma Capitale, Raggi ha citato anche “uno storico appalto da sessanta milioni di euro”, che sarebbe “in via di aggiudicazione”. Quella cifra però, da spalmare in tre anni, serve per effettuare quella manutenzione che in questi anni non ha certo brillato. 

Manutenzione degli alberi: poca e fatta male

L’annuncio della gara europea è arrivato all’indomani della denuncia, a mezzo stampa, dei tanti crolli che si sono verificati a Roma nel fine settimana del 26-27 settembre. Un problema che tende ciclicamente a presentarsi perchè, banalmente, in questi anni la manutenzione è stata fatta poco e soprattutto male. Basti pensare che per circa due anni la Capitale ha dovuto fare i conti con un vuoto manutentivo causato dai ritardi nell’aggiudicare il bando sulle potature. E, cosa tutt’altro che secondaria, la Capitale non è riuscita neppure ad approvare il regolamento sul verde. La sindaca un anno fa lo aveva dato per imminente. Invece è arrivato prima il governo, con l’approvazione, per decreto, delle linee guida nazionali sulla manutenzione del verde. Il regolamento cittadino, invece, ancora non è stato neppure calendarizzato.

I pini romani

La differenza tra la realtà e  propaganda pentastellata, che dipinge l’amministrazione in prima linea nel valorizzare il patrimonio arboreo cittadino, è facilmente dimostrabile. Basta guardare le chiome degli alberi più diffusi e probabilmente iconografici della Capitale: i pini romani. Dal 2018 sono attaccati dalla cocciniglia tartaruga senza che, al momento l’amministrazione sia riuscito a fare nulla per salvaguardare.

Pini di Roma: agronomi preoccupati

Oltre la propaganda

Mancano certamente le linee d’indirizzo che devono essere fornite dal servizio fitoterapico della Regione Lazio. E tuttavia prevale la sensazione che il Comune abbia fatto troppo poco. Ad esempio nel tentativo di sperimentare soluzioni di lotta integrata. Il Campidoglio, per contrastare le temute cocciniglie che fanno seccare i pini, ha lanciato una cinquantina di coccinelle. I cittadini, nel solo quartiere Africano, ne hanno acquistate e liberate oltre 4000. Insomma, al di là dei giusti festeggiamenti, per proteggere e valorizzare gli alberi della Capitale, bisogna cambiare passo. Non da oggi. Ma da ora con più convinzione.
 

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