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Giornalisti agenzie stampa, il Campidoglio chiede se hanno parenti assunti in Comune: "Editto della Raggi"

Per rinnovare il contratto annuale alle agenzie di stampa, il Campidoglio vuole sapere se ci sono cronisti imparentati col personale assunto in Comune. Scoppia la polemica. Forza Italia: "Schedatura bolscevica"

Ci sono mogli, mariti e cugini assunti in Comune? Il Campidoglio vuole saperlo. La richiesta è stata rivolta alla agenzie di stampa che sono interessate al rinnovo del contratto con Roma Capitale. Dovranno specificare se i loro cronisti sono imparentati con i dipendenti comunali. 

La schedatura bolscevica

L'iniziativa è stata immediatamente contestata. Sugli scudi soprattutto Forza Italia, con Anna Maria Bernini, presidente dei Senatori azzurri, che vede "nell'editto della Raggi" una sorta di "pretesto per chiudere i contratti". Per Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, "La documentazione che il Campidoglio ha chiesto alle agenzie di stampa che seguono i lavori dell'Assemblea capitolina e' una pazzia mai vista degna di una schedatura da Unione Sovietica. Dati anagrafici, dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta' concernente, e qui viene il bello, l'assenza di situazione di conflitto".

Indice puntato contro la Sindaca

Ancor più tranchant il giudizio che Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, ha espresso sulla vicenda. "Invece di controllare i suoi, Virginia Raggi preferisce schedare i giornalisti richiedendo alle agenzie di stampa che seguono il Campidoglio una profilazione dei dipendenti. Il pretesto? 'Non devono esserci parenti in Comune'. Io dico che in Comune – incalza Meloni - non dovrebbe esserci la Raggi". 

L'autocertificazione

Nel tardo pomeriggio di sabato 23 marzo, l'ufficio stampa di Roma Capitale ha inoltrato una nota per chiarire i termini della questione. "La richiesta  rivolta alle agenzie di stampa dell’organigramma aggiornato di tutti i dipendenti, nonché dei relativi parenti e affini entro il secondo/quarto grado" precisa l'ufficio stampa,  " scaturisce dalle misure messe in atto dal Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2019 -2021". Per semplificare però la procedura, viene chiarito che "potrà essere accettata un’autodichiarazione circa il fatto che non sono intervenuti mutamenti nelle condizioni soggettive rispetto al precedente affidamento". 

Il passo indietro

Si tratta, per Andrea Casu,  segretario romano del Partito Democratico, di "una marcia indietro" a cui è stato "costretto l'ufficio stampa di Roma Capitale". In definitiva "è una buona notizia" valuta il democratico che approfitta per esprimere "Massima solidarieà' a tutti i giornalisti che si impegnano per raccontare ogni giorno quel che accade in Campidoglio, senza lasciarsi intimidire da chi ogni giorno cerca di fare di tutto per rendere più difficile il lavoro dei cronisti". 

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