rotate-mobile
Politica

Affittopoli, le Iene smentiscono Nieri ma lui si difende: "Ho le carte"

Dopo la trasmissione televisiva di ieri in cui si 'sbugiardano' alcune affermazioni rilasciate dal vicesindaco, la risposta del Campidoglio non si è fatta attendere

È guerra aperta ormai tra il vicesindaco Luigi Nieri e Le Iene. Dopo l'agguato nel corso di una conferenza stampa volto a inchiodare l'ex titolare del Patrimonio sullo scandalo 'affittopoli', la trasmissione televisiva ha mandato in onda un servizio in cui ha 'sbugiardato' quanto affermato da Nieri. Al centro della contesa la mancata pubblicazione di tutti i dati relativi al patrimonio, in particolare i nomi degli affittuari, secondo la 'iena' Filippo Roma escamotage per proteggere amici di amici, secondo il vicesindaco rispettoso delle indicazioni arrivate dal Garante della Privacy.

IL SERVIZIO DELLE IENE - Nel montaggio del pezzo le Iene hanno pubblicato una mail a loro indirizzata e fatta risalire al Garante della Privacy in cui si legge: “Vorremmo rendere noto a tale riguardo che il Garante non è intervenuto in alcun modo rigurado al caso della gestione del patrimonio comunale né ha impedito in alcun modo la pubblicazione dei nominativi degli affittuari”. Secondo questa versione quindi, nulla avrebbe impedito all'amministrazione capitolina di pubblicare on-line, e tantomeno di consegnare ai consiglieri come documentazione allegata alla delibera che prevede la dismissione di oltre 600 di questi immobili, un elenco con tutti i dati del patrimonio, compresi i nomi degli affittuari, l'ammontare dell'affitto, le morosità accumulate, l'ammontare dei canoni e la regolarità delle diverse posizioni.

LA SMENTITA DI NIERI - Uno a zero per le Iene? Non proprio. La risposta del vicesindaco non si è fatta attendere: “La documentazione in mio possesso smentisce la trasmissione” esordisce una nota stampa in cui si chiede un'urgente rettifica da parte del Garante della Privacy. “E’ stato mandato in onda un servizio in cui si mostra, come fonte utile a smentire le mie dichiarazioni in video, il fermo immagine di una mail che non si sa da chi sia stata firmata e non si vede da chi sia stata inviata alla Redazione. Questo nonostante io stesso avessi contattato il programma, prima della messa in onda, per segnalare di possedere una inequivocabile documentazione che smentiva quanto poi diffuso nel servizio andato in onda nella puntata di ieri sera” dichiara il vicesindaco di Roma Capitale Luigi Nieri. “Il dirigente del Dipartimento Libertà Pubbliche e Sanità dell’Autorità Garante della privacy, il dott. Claudio Filippi, ha firmato di suo pugno il parere appositamente richiesto dal Dipartimento Patrimonio capitolino circa la “pubblicazione dei canoni di locazione o di affitto percepiti da Roma Capitale” (nota prot. QC/12467/2014 del 28/05/2014). E’ di tutta evidenza che la risposta del dott. Filippi (nota prot. è QC/2014/18875 del 22/08/2014) in mio possesso, è già di per sé una secca smentita a quanto riportato nella mail mostrata durante il programma, ovvero che il Garante non sarebbe intervenuto in alcun modo nella vicenda di cui si tratta” spiega la nota.

GUARDA IL VIDEO

LA LEGGE E' STATA RISPETTATA - Smentita numero uno, quindi: non è vero che il Garante della privacy non è mai stato contattato dal Comune di Roma. Nieri però si spinge oltre. “Peccato che lo stesso decreto citato dalle Iene, ovvero il n. 33 del 14 marzo 2013, di cui Le Iene, in maniera frettolosa e sommaria, citano l'Art. 30, contiene altre disposizioni che evidenziano i puntuali limiti dati che possono essere oggetto di pubblicazione senza violare la riservatezza”. Come l'art. 4  che parla di “anonimizzazione dei dati personali eventualmente presenti”. E ancora: “Le PA provvedono a rendere non intelligibili i dati personali non pertinenti o, se sensibili o giudiziari, non indispensabili rispetto alle specifiche finalità di trasparenza della pubblicazione”. Linee di legge che Nieri rivendica di aver rispettato alla lettera.  

I DATI NON PUBBLICATI - Continua la nota: “Riguardo le morosità degli inquilini, inoltre, queste non risultano pubblicate da nessuna PA o municipalizzata. Si tratta, infatti, spesso di dati incerti, in costante aggiornamento, oggetto anche di lunghi contenziosi e gestiti, fino allo scorso gennaio, non direttamente dall’amministrazione, bensì dalla società privata Romeo Gestioni, sino a poco fa appaltatrice del servizio. Pubblicare le morosità degli inquilini comunali sarebbe un po’ come mettere online le cartelle esattoriali di tutti i privati cittadini, ad esempio. Si può fare, è giusto farlo? A mio parere no” conclude Nieri che annuncia di aver chiesto al Garante della Privacy una rettifica. “Quando si tratta una materia delicata e complessa come questa, lo si dovrebbe fare con la dovuta attenzione e con le cautele del caso. Questo vale per chi è interessato a fare pericoloso sensazionalismo giornalistico di dubbio gusto, ma anche per chi è interessato a fare strumentalizzazioni politiche fuori luogo, che non mirano certo a tutelare l’interesse pubblico, ma soltanto la personale vanagloria”.

IL GARANTE - Nel pomeriggio è arrivata anche la nota del Garante per la privacy che ha precisato di non essere intervenuto direttamente nella vicenda lasciando all'amministrazione capitolina la facoltà di scelgliere se divulgare o meno i dati: "Come si evince chiaramente dalla risposta inviata a 'Roma Capitale' citata nel documento di Nieri sul caso della gestione del patrimonio immobiliare del Comune il Garante per la privacy non è intervenuto prescrivendo misure o formulando divieti di pubblicazione" si legge in una nota. "Nella risposta al quesito di “Roma Capitale”, opportunamente riportata nel comunicato del vice sindaco, l’Ufficio del Garante si è infatti limitato a richiamare la normativa di riferimento sulla privacy e a ricordare di avere emanato in materia di trasparenza apposite Linee guida, concludendo che spetta al Comune applicare correttamente la normativa di settore alla luce di tali disposizioni".

ONORATO CHIEDE LE DIMISSIONI DI NIERI - Dopo la messa in onda del servizio, a chiedere le dimissioni del vicesindaco è il capogruppo della Lista Marchini Alessandro Onorato che aggiunge: “La delibera dovrebbe essere ritirata”. Continua la nota del consigliere: “Lo scandalo 'Affittopoli' è una sua precisa responsabilità e nasce dal mancato adeguamento dei canoni. Insieme al sindaco Marino hanno provato a tenerlo nascosto ai cittadini. Il danno erariale supera i 25 milioni di euro l'anno e per questo continueremo a chiedere con insistenza l'intervento Corte dei conti” si legge nella nota. "Quanto alla trasparenza- continua il capogruppo- e'' evidente a tutti che questa amministrazione ha tentato in tutti i modi di nascondere la gestione del patrimonio. Il decreto legislativo 33 del 2013 e'' tuttora violato dal comune di Roma, perché sul sito internet non sono specificati i canoni di affitto, le morosità contratte e se gli inquilini abbiano titolo o meno per occupare il bene. Se avessero pubblicato tutto due anni fa e avessero adeguato i canoni, ora non ci sarebbe nessuno scandalo".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Affittopoli, le Iene smentiscono Nieri ma lui si difende: "Ho le carte"

RomaToday è in caricamento