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Affitti del Campidoglio, l'operazione 'risparmio' di Marino nel mirino di Anac

Si tratta dei contratti di locazione per le nuove sedi di via del Tritone e via della Panetteria. La delibera in cui l'Anticorruzione rileva 'alcuni aspetti critici' è stata inviata alla sindaca e verrà mandata alla Procura e alla Corte dei Conti

L'Anac boccia l'operazione sugli affitti effettuata dal Campidoglio per il trasferimento delle sedi dei gruppi consiliari e di quelli del segretariato e della direzione generale. Nel mirino la decisione presa dalla passata amministrazione Marino tra il 2014 e il 2015, all'interno del piano di spending review, di disdire l'utilizzo degli uffici di via delle Vergini e di Largo Loria, considerati troppo onerosi, per trasferire parte delle attività in via del Tritone 142 e parte in via della Panetteria 18. In una delibera dell'Autorità dell'Anticorruzione vengono rilevati 'alcuni aspetti critici' nella locazione di questi due immobili e la procedura viene definita 'non conforme al dettato normativo'. A partire dalla stessa scelta di affittare senza individuare immobili del proprio patrimonio, quindi a costo zero, e dall'individuazione degli immobili tramite trattativa diretta con un'agenzia immobiliare, con tanto di pagamento di provvigione.

CORTE DEI CONTI - L'Anac ha avviato un'istruttoria il 22 ottobre scorso per verificare la legittimità dei contratti relativi ai due immobili, quello di via del Tritone di proprietà del Fondo immobiliare Fedora gestito da Prelios Sgr SpA, quello di via della Panetteria di proprietà dell'Enpap. La delibera è stata inviata ieri alla sindaca Virginia Raggi, al segretario generale ed al Dipartimento Patrimonio, sviluppo e valorizzazione di Roma Capitale, e verrà anche spedita alla Procura della Repubblica di Roma e alla Procura generale della Corte dei Conti, 'per eventuali iniziative di competenza'.

I COSTI - Per l'immobile di via delle Vergini, di proprietà dell'Inpgi, il Comune versava un canone di locazione di 4.170.823,73 più iva all'anno mentre per il contratto di (sub)locazione per l'immobile in Largo Loria 3, sempre di proprietà dell'Inpgi e condotto in locazione dalla società Milano 90 a.r.l., versava a quest'ultima un canone di locazione di 7.867.475,84 euro più iva all'anno. La sede di via del Tritone, 5010 metri quadrati, costa 1.500.000 euro più iva, per via della Panetteria invece, 2.279 metri quadrati, 720mila euro più iva. "Roma Capitale" annota l'Anac "ha dichiarato di aver ottenuto un risparmio di spesa di oltre 10 milioni di euro l'anno". 

L'AVVISO PUBBLICO - Per reperire nuove sedi per i propri uffici, il Dipartimento patrimonio, sviluppo e valorizzazione di Roma Capitale ha pubblicato, il 10.4.2014, un avviso pubblico per manifestazione di interesse alla locazione di immobili istituzionali. Tuttavia, "le offerte pervenute sono state ritenute non corrispondenti alle esigenze dell'amministrazione capitolina" in quanto la superficie totale lorda offerta era inferiore a quella indicata di 8.000 metri quadrati circa. Roma Capitale - ricorda il consiglio Anac - ha inoltre dichiarato di aver inviato all'Agenzia del Demanio una 'richiesta ricerca di sedi pubbliche' ai sensi delle legge di stabilità 2014, 'senza che tale procedura abbia avuto esito positivo'.

L'AGENZIA IMMOBILIARE - Il Dipartimento, nella nota acquisita al protocollo dell'Anac, il primo dicembre 2015 ha spiegato che "l'agenzia immobiliare Sa.Mo Italia Srl "[...] è venuta a conoscenza di locazioni passive disdettate ed a tale proposito ha contattato l'amministrazione capitolina prospettando alcune soluzioni". Il Dipartimento ha così richiesto alla propria Direzione gestione stime l'analisi di congruità delle due proposte di locazione che "ha avuto esito positivo". Il 4 maggio 2015 sono così stati sottoscritti i contratti con data di inizio 31 maggio 2015 per una durata di sei anni rinnovabile di altri sei.

LA PROVVIGIONE - Sotto la lente di ingrandimento anche il pagamento della provvigione per intermediazione all'agenzia immobiliare da 225.700 euro. Scrive Anac: "Il pagamento delle suddette provvigioni da parte dell'amministrazione capitolina appare anomalo, frutto di una trattativa diretta con un'agenzia immobiliare, del tutto avulsa dal rispetto delle regole e dei limiti fissati dalla disciplina sulla contrattualistica pubblica'.

PERPLESSITA' - A partire dalla ricerca degli immobili, "suscita perplessità il fatto che Roma Capitale non abbia potuto reperire, tra gli immobili di sua proprietà, o di proprietà del Demanio, soluzioni alternative (a costo zero) rispetto alla locazione passiva di immobili di proprietà di terzi". Stessa 'perplessità' anche verso il fatto che "a seguito della procedura posta in essere con avviso per manifestazione di interesse del 4 aprile 2014, Roma Capitale non abbia individuato alcun immobile". A ciò si aggiunge che "gli immobili di via del Tritone e via della Panetteria non appaiono possedere tutte le caratteristiche richieste dall'avviso per manifestazione di interesse del 4 aprile 2014", come ad esempio la presenza di parcheggi. Altro punto critico: "L'individuazione degli immobili tramite trattativa diretta con un'agenzia immobiliare".

L'offerta dell'agenzia infatti, secondo quanto risulta all'Anticorruzione, "non è stata confrontata con altre possibili proposte". Procedura che, rileva l'Anc, "non appare conforme al dettato normativo, in quanto, ancorché si tratti di contratti di locazione passiva" infatti "la scelta del locatore dell'immobile deve ispirarsi al rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e deve essere preceduta da invito ad almeno cinque concorrenti, se compatibile con l'oggetto del contratto".

SOSPETTO MANCATO UTILIZZO - L'istruttoria si è soffermata anche sull'utilizzo o meno dell'immobile. La sede di via del Tritone è stata infatti chiusa dal 1 dicembre del 2015, dopo lo scioglimento dell'Assemblea capitolina. Ma, si legge nella delibera, dalla risposta di Roma Capitale "non si evince se, a seguito dell'insediamento della nuova assemblea capitolina, avvenuto il 7 luglio 2016, l'immobile di via del Tritone sia ad oggi utilizzato". Quello che è certo è che "Roma Capitale ha comunque continuato a corrispondere il canone di locazione anche nel periodo in cui l'immobile non è stato utilizzato".

LA NOTA DEL CAMPIDOGLIO - "Roma Capitale aveva già trasmesso alla Corte dei Conti, in data 1 agosto 2016, gli atti relativi alla stipula dei contratti di locazione degli immobili adibiti a sedi delle commissioni e dei gruppi consiliari, siti in via del Tritone 142 e via della Panetteria 18" ha fatto sapere in una nota il Campidoglio. "L'amministrazione capitolina, in quell'occasione, aveva segnalato criticità analoghe a quelle rilevate
dall'Autorità nazionale anticorruzione nella sua deliberazione del 5 ottobre 2016, trasmessa al Comune il 17 ottobre. Gli uffici del Campidoglio deputati al controllo successivo di regolarità amministrativa avevano infatti mosso rilievi nei confronti delle relative determine dirigenziali, evidenziando perplessità congruenti con quelle segnalate dall'Anac e approfondendo, tra l'altro, l'anomala posizione dell'agenzia di intermediazione immobiliare. La questione è stata poi oggetto di trasmissione alla procura regionale del Lazio della Corte dei Conti, per la valutazione di un'eventuale ipotesi di danno erariale: la comunicazione di Roma Capitale alla magistratura contabile, effettuata in data 1 agosto 2016, è quindi precedente all'invio degli atti alla medesima procura annunciato da Anac". 

POLEMICHE - "Il contratto di locazione di via del Tritone deve essere rescisso. L'Anac conferma quello che la Lista Marchini ha sempre denunciato prima con la Giunta Marino e adesso con la Giunta Raggi" scrive in una nota il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio Alessandro Onorato. "È inaccettabile che, in pieno piano di rientro, il Comune di Roma preferisca spendere ancora soldi in fitti passivi invece di usare i propri immobili. Già in Aula Giulio Cesare, con una nostra mozione bocciata dalla maggioranza a 5 Stelle, chiedemmo che gli uffici di via del Tritone venissero dismessi e che i Gruppi politici fossero allocati all'interno di edifici comunali. Ora, dopo la bocciatura dell'Anac, ci aspettiamo che non si perda ulteriore tempo e che la maggioranza prenda le giuste decisioni per il bene di Roma".

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