rotate-mobile
Politica

Contro la siccità arriva il Tevere da bere: via libera al potabilizzatore

L'impianto sorgerà nell'area Acea di Grottarossa

L'acqua del Tevere direttamente dai rubinetti di milioni di romani. Può sembrare una 'bufala' per molti cittadini abituati a veder scorrere il 'biondo' fiume nel cuore della città. E' invece uno dei progetti messi in campo da Acea Ato 2 nei mesi scorsi per far prepararsi all'emergenza idrica a cui ogni estate deve far fronte Roma. Un modo per sostituire i prelievi dal lago di Bracciano, il cui preoccupante abbassamento delle acque portò alla loro sospensione con conseguente rischio razionamento dell'erogazione dell'acqua nelle case della capitale. 

Si tratta di un potabilizzatore che sorgerà a Grottarossa, nel XV municipio, in un'area di proprietà di Acea dove è già in funzione un impianto di trattamento per la depurazione delle acque ad uso non potabile, destinate ad innaffiare ville e parchi di Roma e della Città del Vaticano. Il progetto punta a rendere quest'acqua potabile e adatta anche all'uso umano, per un'estrazione che immetterebbe nella rete idrica cittadina, che disperde circa il 40 per cento delle sue risorse per scarsa manutenzione, 500 litri al secondo. Una cifra che si avvicina ai 400 litri al secondo 'estratti' dalle acque del lago di Bracciano dopo lo stop a prelievi da 1100 litri. All'Acea il 'Potenziamento dell’impianto Grottarossa per la potabilizzazione della acqua del fiume Tevere' costerà poco meno di 12,2 milioni di euro. 

L'iter per arrivare ad approvazione è proseguito per diversi mesi in sordina e oggi è già in fase avanzata di autorizzazione. La notizia è stata pubblicata per la prima volta su un giornale locale, Il Caffè, il 19 luglio scorso. Il progetto elaborato dalla multiutility controllata al 50 per cento dal Comune di Roma è approdato sul tavolo della conferenza dei sindaci della Città Metropolitana di Roma Capitale e dei presidenti dell’Ato 2 il 20 dicembre del 2017. Come riporta il giornale locale, l’iter per la sua approvazione è stato veloce. 
Il 21 febbraio è stata convocata la Conferenza dei servizi. Ha preso parte un lungo elenco di enti, dal Comune di Roma alla Regione Lazio, dall'Istituto superiore di sanità al Ministero dei Beni Culturali e il Demanio. Tutti hanno dato parere favorevole, compresa la Asl Roma 2. L'iter, come riporta Il Caffè, si è chiuso in tempi record: il 13 aprile. 51 giorni totali. Quel giorno, riporta sempre il quotidiano, Acea aveva già chiuso le "procedure di affidamento dei lavori del potabilizzatore".

Intanto la sindaca Virginia Raggi sabato ha annunciato su Facebook: "Sono incoraggianti gli ultimi dati forniti dal Parco Regionale di Bracciano che fanno scongiurare qualunque ipotesi di emergenza acqua in piena estate. I numeri ci dicono che la velocità di abbassamento del periodo estivo del Lago di Bracciano si è dimezzata”. Poi continua: “Dalla crisi idrica della scorsa estate abbiamo messo in campo tantissime azioni per evitare il razionamento dell'acqua. Anche Acea ha fatto la sua parte con una velocità mai vista prima, portando avanti un'operazione di manutenzione straordinaria con chilometri di tubature passate al setaccio. Sono stati recuperati 2.300 litri al secondo di acqua potabile al giorno grazie ai 9000 interventi di riparazione perdite effettuati solo negli ultimi 12 mesi”. Del potabilizzatore, però, non ne parla. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Contro la siccità arriva il Tevere da bere: via libera al potabilizzatore

RomaToday è in caricamento