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Niente indennizzo per l'acqua di Rieti, la protesta dei sindaci blocca la Salaria

Fascia tricolore al collo, molti primi cittadini del reatino hanno risposto all'appello del presidente della Provincia e del sindaco di Rieti. Poi l'appello a Raggi: "No alla guerra tra territori"

Fasce tricolore al collo e qualche bandiera, i sindaci del reatino hanno partecipato questa mattina alla protesta presso le sorgenti dell'acquedotto Peschiera-Le Capore. Una mobilitazione indetta per opporsi alla decisione del Comune di Roma e dell'Ato 2 di ricorrere al Tar contro la delibera di Giunta regionale che riconosce il diritto ad un equo indennizzo per l'utilizzo da parte di Roma delle sorgenti del reatino. In cifre: 25 milioni di euro per 'saldare' il passato più 8 milioni per ogni anno di utilizzo. Per l'appuntamento di questa mattina nel comune di Castel Sant'Angelo, il presidente della Provincia di Rieti e coordinatore Ato 3 e il sindaco di Rieti, Giuseppe Rinaldi e Simone Petrangeli, avevano chiamato a raccolta tutti e 80 i sindaco dell'Ato 3 Lazio, 72 della provincia di Rieti e 8 in quella di Roma. Nel corso della protesta è stata simbolicamente occupata la vicina via Salaria. 

“Quella di oggi è solo la prima forma di protesta alla quale ne seguiranno altre, da tenersi anche nella città di Roma. La grande partecipazione, al di là delle appartenenze politiche, è motivo di grande soddisfazione" scrivono in una nota il presidente Rinaldi e il sindaco Petrangeli. "Oggi alle sorgenti del Peschiera erano rappresentati quasi tutti i comuni della provincia, da Accumoli a Magliano Sabina, compresi gli 8 della Sabina romana, oltre che i sindacati e i rappresentanti delle associazioni del territorio".

Poi la richiesta alla Regione Lazio: "Chiediamo di procedere alla esecuzione della delibera regionale esercitando il potere sostitutivo previsto nella convenzione nonostante i ricorsi presentati da Acea Ato2 e dal Comune di Roma e dai Comuni dell'Ato2. Vorremmo che il 24 settembre la Regione si adoperi immediatamente per l'esercizio del potere sostitutivo. Oltre a ciò chiediamo ai sindaci di Ato2 e del Comune di Roma la disponibilità a un confronto per evitare che questa vicenda ingeneri una pericolosa guerra tra territori, con il nostro che rischia di essere ancora una volta penalizzato. Noi non ci fermeremo!”. 

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