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Accordo Atac, Usb e Faisa Confail raccolgono le firme per un referendum abrogativo

"L'accordo stravolge la vita lavorativa di tutti"

Chiederanno che i lavoratori possano dire la loro sull'accordo siglato il 27 novembre scorso tra Atac ed una parte dei sindacati. Usb e Faisa Confail hanno deciso di partire con una raccolta firme per chiedere un referendum abrogativo tra i dipendenti dell'azienda capitolina dei trasporti. L'intesa nel mirino dei sindacati è parte del piano industriale che la municipalizzata intende sottoporre al tribunale presso il quale ha aperto una procedura di concordato preventivo. Aumentare la produttività, l'obiettivo dichiarato, da raggiungere con una serie di strumenti, tra cui l'aumento di due ore settimanali. 

"Questo accordo fa perdere ai lavoratori anni di diritti acquisiti attraverso giuste rivendicazioni" commentano Usb e Faisa Confail. "Perché prima di chiedere l'ennesimo sacrificio ai dipendenti non si è discusso dell'intero piano di risanamento di Atac?" continuano. "Questo accordo stravolge la vita lavorativa di tutti i dipendenti e per questo deve essere sottoposto alla valutazione di tutti con un referendum". Come dichiarato a Romatoday, per i sindacati che non hanno firmato l'accordo, infatti, l'aumento dei carichi di lavoro "renderà più usuranti i compiti di autisti e macchinisti ma non migliorerà il servizio e nemmeno i conti dell'azienda". 

Oltre all'aumento dell'orario da 37 a 39 ore settimanali, tra le principali e più importanti novità dell'accordo c'è la riconversione di parte del personale amministrativo in attività di supporto all'esercizio. Molti di questi saranno destinati all'attività di controllori. Saranno infatti potenziate in modo strutturale le attività di contrasto all'evasione e resa possibile l'apertura delle officine per l'intera giornata, sette giorni su sette. 

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