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A Roma ancora manifesti anti abortisti in vista dell'8 marzo: "Gualtieri li rimuova"

L'associazione ultracattolica "Pro Vita & Famiglia", vicina a Fratelli d'Italia, anche quest'anno ha tappezzato la Capitale. Bonafoni: "Una vergogna in un Paese civile". Un anno fa vennero rimossi

Anche quest'anno, in vista dell'8 marzo (la Giornata Internazionale delle Donne), la onlus "Pro Vita & Famiglia" ha tappezzato Roma e altre città italiane di cartelloni pubblicitari contro l'aborto: "Difendiamo il diritto di non abortire". Un messaggio evidentemente anti abortista, da parte dell'organizzazione vicina a Fratelli d'Italia.

I manifesti anti aborto della onlus ultracattolica

Oltre allo slogan, compare anche un testo: "Ogni anno in Italia migliaia di donne sono indotte e, di fatto, costrette ad abortire per abbandono o solitudine - sostiene 'Pro Vita & Famiglia' - . Troppe le donne che subiscono una vera e propria violenza, cioè l'assenza di aiuti sociali, economici, morali e psicologici di fronte a una gravidanza inaspettata o complicata: non abortire è un diritto troppo spesso negato". La realtà ultracattolica, la cui portavoce e membro del direttivo Maria Rachele Ruiu era candidata in Parlamento con il partito di Giorgia Meloni lo scorso 25 settembre, ha inaugurato la sua consueta campagna per l'8 marzo nelle stesse ore in cui veniva eletta segretaria del Pd Elly Schlein.

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La portavoce contro Schlein: "Una dichiarata abortista"

"Contrariamente a quanto sostiene la nuova segretaria del Pd e dichiarata abortista Elly Schlein - dichiara Ruiu -, in Italia non esiste una donna che sia stata costretta a partorire per presunte carenze dell’ingiusta Legge 194, mentre sono troppe le donne costrette ad abortire perché prive di aiuti. È inquietante registrare che per alcuni l’aborto debba essere una scelta socialmente preferibile rispetto all'accoglienza di un figlio e alla sua nascita. Una società civile dovrebbe, invece, fare a gara per servire su un piatto d’oro ogni aiuto possibile per aiutare una donna incinta a portare avanti la gravidanza, perché il figlio nasca".

Bonafoni: "Vergogna"

Come accaduto nel 2022 (e negli anni precedenti, in particolare nel 2018) anche questa volta i cartelloni non sono passati inosservati. La consigliera regionale Marta Bonafoni, appena rieletta nella lista civica D'Amato Presidente, ha definito la campagna degli anti abortisti "una vergogna per un Paese civile - si legge nella nota - e i manifesti vanno immediatamente rimossi. Si tratta dell'ennesimo tentativo di ledere i diritti delle donne, facendo leva su argomenti che tentano di colpevolizzare chi, in libertà e consapevolezza, fa ricorso all'interruzione di gravidanza, così come previsto dalla legge 194". 

Cgil: "Gualtieri li rimuova". Un anno fa lo fece

Ancor prima la Cgil di Roma e del Lazio, tramite la sua pagina Facebook, si è rivolta al sindaco Gualtieri: "Non accettiamo che sia lesa la dignità e la libertà delle donne - scrive il sindacato confederato - e il tentativo di nascondersi dietro espedienti linguistici per colpevolizzare ed umiliare chi sceglie di interrompere volontariamente la gravidanza". Poi il monito all'amministrazione: "Ci aspettiamo che il Comune di Roma li rimuova subito".  L'anno scorso era successo. Infatti, in base all'articolo 12 bis del regolamento per le affissioni, è vietata "l'esposizione pubblicitaria il cui contenuto contenga stereotipi e disparità di genere, veicoli messaggi sessisti, violenti o rappresenti la mercificazione del corpo femminile e il cui contenuto sia lesivo del rispetto delle libertà individuali e dei diritti civili e politici". 

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