Una strada per Abebe Bikila: il PD presenta la mozione in Campidoglio
L'atleta etiope vincendo le Olimpiadi di Roma ne divenne il simbolo
Il mito di Abebe Bikila aleggia sulla Capitale. Del maratoneta etiope, vincitore delle Olimpiadi di Roma e primatista mondiale, si è tornati a parlare per una svista dell'amministrazione capitolina.
La resurrezione di Bikila
Sul sito di Roma Capitale il suo nome è stato erroneamente accostato all'Appia Run. "Il campione olimpico della maratona del 1960, l'ottantaseiennne Abebe Bikila" era stato infatti annunciato come "Guest star" della manifestazione podistica che, secondo la comunicazione pubblicata sulla pagina istituzionale del Campidoglio, avrebbe addirittura doveto correre" insieme ai partecipanti". L'atleta però è deceduto nel 1973, a soli 51 anni, a causa di un'emorragia celebrale.
Un campione poco considerato
La gaffe ha però avuto indirettamente un merito. Ha contribuito a riaccendere i riflettori su un campione di cui, ad eccezione della targa dedicatagli dall'amministrazione Alemanno, non sopravvivono particolari ricordi. Un gap che il Partito Democratico ha proposto di colmare, presentando un'apposita mozione in Campidoglio.
L'iter amministrativo
La questione era già stata affrontata. Come si legge nella mozione, presentata dal consigliere democratico Giulio Pelonzi , "il toponimo aveva già ricevuto il parere favorevole della Commissione toponomastica ed era stato inserito nelle denominazioni di riserva già nel 1999, parere ribadito poi anche nel 2009". Da allora si è tutto fermato. Eppure il maratoneta è rimasto nell'immaginario collettivo.
La proposta
"La maratona – si legge nella mozione – è sempre stata la gara di chiusura delle Olimpiadi ed il 10 settembre 1960, gli occhi del mondo erano puntati su Roma nell’ultimo giorno della XVII Olimpiade dell’era moderna". Fu in quel contesto che "un giovane atleta etiope, Abebe Bikila, correndo la maratona a piedi nudi, vincendola e conquistando anche il primato mondiale, realizzò una impresa che fece scalpore in tutto il mondo e lo consacrò nella leggenda divenendo il simbolo delle Olimpiadi di Roma". Ora l'Aula Giulio Cesare dovrà decidere se sarà possibile intitolare una strada, piazza o altro luogo di rilievo ad un atleta che "è stato esempio di valore morale e sportivo e la cui impresa sportiva a Roma è rimasta nell'immaginario di tutto il mondo".