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"Calenda in tv a farsi campagna elettorale gratis": Bernaudo presenta un esposto all'Agcom

A dirlo è il candidato sindaco Andrea Bernaudo presidente di Liberisti Italiani che tramite un esposto all'Agcom chiede pari opportunità di informazione politica

“Quanto vale economicamente stare tutti i giorni in televisione, a farsi la campagna elettorale gratis per sindaco di Roma su tutte le emittenti pubbliche e private?”.

La domanda sorge spontanea al candidato sindaco Andrea Bernaudo che mette in evidenza la presenza mediatica in tv di Carlo Calenda, il quale secondo quanto denuncia l’esponente di Liberisti Italiani, starebbe portando avanti una campagna elettorale “combattuta” non proprio ad armi pari. “Calenda ospite delle trasmissioni di approfondimento politico si autodefinisce l’unico rivale di Raggi”. Bernaudo non ci sta e chiede all’Agcom una riparazione attraverso un riequilibrio informativo presentando un esposto. L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha già aperto un' istruttoria sulle partecipazioni del leader di Azione.

Una campagna elettorale prolungata a causa dello slittamento ad ottobre delle elezioni, che avrebbe permesso il perpetuare di alcune figure nei principali programmi di intrattenimento e informazione, favorendo indirettamente la campagna elettorale a favore di Carlo Calenda, il quale risulta essere ormai un volto noto rispetto agli altri candidati alla corsa a sindaco di Roma, così come puntualizza Bernaudo: “Da ottobre il signor Calenda continua ad essere invitato a numerose trasmissioni di intrattenimento e approfondimento politico in qualità di candidato sindaco di Roma, su tutte le emittenti, il sedicente candidato Calenda ha goduto di una sua esposizione debordante a nostro avviso, è sempre andato in televisione a farsi la sua campagna elettorale come presunto candidato sindaco di Roma, si tratta di un vantaggio di un anno intero di televisione della sua campagna elettorale. Piu volte, contrariamente al vero, ha affermato di essere l’unico sfidante della Raggi e questo è un fatto gravissimo”.

L’esposto

 Arriva così la decisione di presentare un esposto per chiedere chiarezza sulle dinamiche adottate fino a questo momento e una riparazione alla mancata presenza di altri candidati, inoltre Bernaudo si è rivolto anche alla commissione di Vigilanza della Rai.

 “Agcom sta facendo l’istruttoria e dovrà rispondere, ci sono direttive e delibere Agcom e sentenze del tar che impongono una trattazione completa ed imparziale sui principali temi di attualità, attraverso la realizzazione di un effettivo e leale contraddittorio tra le posizioni dei diversi candidati, diverse forze politiche e nella dialettica tra governo e opposizione. -continua Bernaudo- Deve essere sempre garantito uno spazio adeguato anche alla rappresentazione di punti di vista alternativi secondo il principio della completezza dell’informazione, ciò non è avvenuto noi abbiamo assistito a telegiornali nei quali è stato detto che Calenda era l’unico sfidante della Raggi, abbiamo assistito a trasmissioni nelle quali Calenda stesso ha dichiarato di essere l’unico sfidante della Raggi. Tutto questo a titolo d’informazione”

Una richiesta basata sul mancato contraddittorio equo tra i diversi candidati. “Il problema non è Calenda, il diritto all’informazione è garantito dall’articolo 21 della costituzione, l’informazione deve essere plurale e tale da porre il cittadino in condizione di compiere le proprie valutazioni avendo presenti diversi punti di vista. L’esclusione da tutte le reti e da tutte le trasmissioni di approfondimento del sottoscritto, in quanto candidato a sindaco di Roma e del movimento che mi onoro di rappresentare, Liberisti italiani, ci consente di chiedere all’Agcom di intervenire per una immediata riparazione. Abbiamo chiesto anche con molta umiltà se non un analogo spazio, almeno un riequilibrio informativo e un’adeguata compensazione, a titolo di riparazione del danno subito”.

Privilegio ingiustificato

“Questo non è giusto”, secondo il rappresentante di liberisti Italiani che puntualizza la sua effettiva candidatura secondo l’iter previsto “io sono stato realmente l’unico che è andato dal notaio a febbraio pensando che si votasse a giugno, a firmare l’accettazione della candidatura mia e dei componenti della lista liberisti italiani. Operazione che andrà rifatta visto il rinvio delle elezioni”.

Un privilegio ingiustificato data l’attesa delle primarie del Pd che non ha ancora ufficialmente un candidato. “Secondo noi nessuna ragione giustifica un simile privilegio a favore di Carlo Calenda in qualità di candidato sindaco, tra l’altro lui non lo è, si diventa candidato nel momento in cui si presentano le liste, ora se vogliamo dire che c’è un candidato sindaco di Roma che è Calenda allora dobbiamo dire che ce n’è anche un altro che è il sottoscritto che non ha avuto nessuna possibilità di poterlo dire come è stata data invece a Calenda ingiustificatamente. Se uno sta tutti i giorni in televisione è nomale che il suo partito cresca nel consenso, tra l’altro nel suo caso molto poco, nonostante l’esposizione mediatica”.

Amministrazione Raggi e la campagna elettorale “Abusiva”

“La Raggi è decaduta politicamente, noi ne abbiamo chiesto il commissariamento, non solo suo ma di tutti i grandi sindaci delle grandi città, bisogna fermarli, non possono farsi la campagna elettorale da sindaci abusivi approfittando della pandemia e del rinvio della campagna elettorale, sono finiti, il loro mandato elettorale è finito. Io capisco che siamo in mezzo a una pandemia da cui fortunatamente ne usciremo ma questo non può giustificare un cambiamento della democrazia, dei diritti civili e politici dei cittadini. Abbiamo dei sindaci abusivi che continuano a farsi una campagna elettorale, abbiamo dei presunti candidati sindaco che stanno tutti i gironi in televisione a farsi campagna elettorale a danno degli altri candidati che si stanno dando da fare da molto più tempo e più di loro e che sono realmente candidati”.

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