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25 aprile, palestinesi "in piazza con le kefieh". Comunità ebraica: "L'Anpi prenda le distanze"

Dopo la firma per la manifestazione unitaria, scoppia la polemica sulla presenza palestinese

A rischio la manifestazione unitaria per la Liberazione dal nazifascismo del 25 aprile. Dopo le dichiarazioni della Comunità palestinese di Roma che ha annunciato la partecipazione al corteo "con le kefieh e le bandiere palestinesi" con un appello "a tutti i sinceri antimperialisti, antifascisti, antirazzisti, antisionisti, a tutte le resistenze internazionali alla partecipazione",  la Comunità ebraica ha imposto un aut aut all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Anpi): "Prenda una posizione ufficiale comunicando che queste organizzazioni sono fuori dal corteo unitario". Altrimenti: "Non ci sono più le condizioni per partecipare". Dopo diversi anni di cortei separati, quest'anno la manifestazione aveva ritrovato una sua forma unitaria con Anpi e Comunità ebraica di Roma che hanno firmato un accordo con la mediazione del Campidoglio.  

"La Comunità palestinese di Roma e del Lazio, esprime gratitudine e ringraziamenti all'Anpi di Roma, in occasione del 73° anniversario della Festa della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazi-fascista. E' la Festa di tutti i liberi, i democratici italiani e di tutti i popoli che si battono contro l'occupazione, l'aggressione per la libertà e la giustizia nel mondo" continua la nota. L'invito è a festeggiare "la Repubblica Italiana nata dall'eroica Resistenza del popolo italiano, con l'augurio che anche il popolo palestinese possa un giorno festeggiare il suo 25 aprile". Conclude la nota: "La lotta di liberazione palestinese, non è mai stata una lotta religiosa. Gli ebrei sono sempre stati i nostri fratelli, con loro abbiamo vissuto per secoli e vogliamo continuare a viverci, oggi e domani, con uguali diritti e uguali doveri".

La reazione della Comunità ebraica: "Nonostante il tavolo aperto dal Comune e gli sforzi della sindaca Virginia Raggi che ringraziamo per quanto fatto fino ad ora e per essersi espressa chiaramente sulle provocazioni che leggiamo in queste ore, non sembra ci siano più le condizioni per partecipare al corteo del 25 aprile" si legge in una nota. "Di fronte al primo cittadino di questa città, al vicesindaco Luca Bergamo e alla Comunità ebraica di Roma, l’Anpi ha assicurato che non avrebbe accettato una presenza organizzata delle associazioni palestinesi con bandiere e simboli estranei ai temi del 25 aprile" continuano. "A questo punto è necessario che l’Anpi prenda una posizione ufficiale comunicando che queste organizzazioni sono fuori dal corteo unitario. Siamo stati entrambi protagonisti di uno sforzo incredibile per sanare ferite e divisioni, ora però Anpi, se davvero ha a cuore la presenza della Comunità Ebraica, deve dire a questi signori che hanno sbagliato giorno per manifestare. Il 25 aprile si ricorda la Liberazione del nostro Paese e va fatto esclusivamente con bandiere e vessilli inerenti alla giornata.”

Immediata la replica del Campidoglio: "Il 25 aprile è la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo: lo spirito unitario della resistenza italiana è alla base della nostra Costituzione. A questo, e non ad altro, è dedicata la manifestazione di mercoledì che auspichiamo veda sfilare finalmente insieme Anpi e Comunità ebraica a Roma" si legge in una nota. "Respingiamo ogni tentativo di strumentalizzazione della manifestazione per rivendicazioni diverse da quelle indicate dagli organizzatori stessi". 
 

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