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25 aprile, è scontro sulla comunità palestinese. Anpi: "Rispettare tutte le formazioni partigiane"

Parla l'Anpi di Roma: "Siamo sinceramente sorpresi per la possibile rinuncia all'unità faticosamente costruita"

A poche ore dal corteo del 25 aprile è il caos sull'anniversario della liberazione d'Italia. E l'accordo che ha portato Anpi, Comunità ebraica e Campidoglio a tornare alla manifestazione unitaria sembra essere ormai saltato. La causa che ha suscitato il veto della Comunità ebraica di Roma è la presenza della Comunità palestinese che ha annunciato la sua presenza con "con le kefieh e le bandiere palestinesi". L'Anpi, al quale è stata chiesta una presa di posizione netta in merito, ha rotto il silenzio questa mattina. Ha parlato l'associazione romana: "Tutti i partecipanti al corteo accoolgano con il dovuto rispetto i simboli di tutte le formazioni combattenti e partigiane". Nessun passo indietro quindi. 

"Siamo sinceramente sorpresi per la possibile rinuncia all'unità faticosamente costruita" si legge ancora nella nota. L'obiettivo unitario, scrivono "è necessario per permettere di porre all'attenzione generale le sorti di un paese che più si allontanerà dai valori della Resistenza e della Guerra di Liberazione, più si ostinerà nell'impedire la piena attuazione del dettato costituzionale e più preparerà ai propri figli un futuro ancor più difficile e complicato". E ancora: "Abbiamo molto lavorato e lavoriamo continuamente per questo obiettivo, con la maturata sicurezza, che continuiamo a rafforzare con il nostro impegno, che tutti i partecipanti al corteo accoglieranno con il dovuto rispetto i simboli di tutte le formazioni combattenti e partigiane, a settanta anni dalla entrata in vigore della Costituzione e ad ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali".

Diversa era stata la replica del Campidoglio: "Respingiamo ogni tentativo di strumentalizzazione della manifestazione per rivendicazioni diverse da quelle indicate dagli organizzatori stessi". 

Un appello all'unità arriva dal Pd romano che chiede ad Anpi e Campidoglio di dare seguito alla richiesta della comunità ebraica: "Come romano e come democratico" scrive in una nota il segretario romano Andrea Casu "auspico che Anpi e Campidoglio, che ringraziamo per il lavoro unitario svolto fino a oggi per creare le condizioni di un corteo unitario, insieme a tutte le realtà che come noi hanno aderito alla manifestazione, accolgano immediatamente l'appello della comunità ebraica romana e assumano una netta posizione di condanna nei confronti di gruppi organizzati che hanno dichiarato di voler strumentalizzare la manifestazione di domani. Nessun tipo di rivendicazione antisionista sia infatti tollerata in assoluto e nello specifico in coincidenza con le celebrazioni del 25 aprile". 
 

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