E' quanto emerge dall'autopsia consegnata in Procura. Su tutte le armi utilizzate per torturare il giovane sono state trovate tracce biologiche di Manuel Foffo e Marco Prato
In base ai risutltati consegnati dai carabinieri non risulterebbero evidenziate tracce sul coltello e sul martello utilizzato per uccidere il 23enne de La Storta
Il 29enne è stato ascoltato dal Pm nel carcere di Regina Coeli: "Ho fatto una cosa terribile e agghiacciante, non so come potrò mai scusarmi con i genitori di Luca"
Inquirenti al lavoro per ricostruire le personalità dei due e capire l'attendibilità delle loro dichiarazioni. Da capire se in via Igino Giordani c'erano altre persone e se qualcuno voleva aiutarli a sbarazzarsi del corpo
Ledo Prato, nome noto nel panorama culturale romano, scrive una lettera sul suo blog: "Metto in conto tutto e devo essere pronto a tutto. Posso farcela, lo devo alla mia famiglia"
Le due versioni divergono ma non cambiano il quadro che resta quello di un "omicidio efferato senza altro movente se non quello apparente di appagare un crudele desiderio di malvagità"
E' quanto emerge dall'autopsia. Varani sarebbe morto per le ferite e le sevizie subite. I due restano in carcere. Esclusa però l'aggravante della premeditazione
L'avvocato Bartolo: "Non è stato Marco ad infliggere la coltellata al cuore a Varani". Il legale di Foffo: "Manuel ha confermato quanto già dichiarato"
Intanto le prime informazioni sull'esame autoptico rivelano come le ferite al collo non siano state quelle che l'hanno ucciso, ma siano servite "solo" a prolungare la tortura