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Bollette Acea: "Tassa di depurazione illeggittima"

Per La Storta, Giustiniana, Cerquetta, Isola Farnese e Cesano si potranno chiedere rimborsi: ecco come

Il 10 ottobre 2008, sentenza n.335, la Corte Costituzionale dichiara illegittima la legge 5 gennaio 1994 (Disposizioni in materia di risorse idriche) sia nel testo modificato della legge 31 luglio 2002 (disposizioni in materia ambientale) nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è, in sostanza, dovuta dagli utenti anche quando il depuratore non c’è e si scarica nei fossi.

Se il depuratore non c’è la tariffa ha natura di corrispettivo di prestazioni contrattuali e non di tributo. Mi spiego: mancando il depuratore non si possono chiedere soldi  per quello che manca. 

Ne parliamo con il Consigliere Marco Petrelli, presidente della Commissione Urbanistica del XX Municipio e promotore della recente risoluzione “abolizione tassa depurazione e costruzione depuratore”: “Alcune zone di Isola Farnese, la Storta, Giustiniana, parte di Cesano e Cerquetta – spiega Petrelli - hanno scarico in fogna senza l’esito di un depuratore e quindi vanno a fosso, il Cremera, il Piordo e altri. Il Comune di Roma, con due ordinanze sindacali consente di continuare a scaricare nei fossi vista la mancanza del depuratore. L’ACEA però, in una specifica voce in bolletta, chiede una tassa di depurazione delle acque, ma insisto, il depuratore non c’è e i liquami vanno a fosso. Il Comune di Roma quindi – prosegue il consigliere - con due ordinanze sindacali del 1982 e 1995 autorizzò alcune abitazioni a continuare a scaricare in fosso, vista l’assenza del depuratore .” 

La legge 5 del gennaio 1994, n.36, ora dichiarata illegittima costituzionale, recitava che la tassa di depurazione delle acque anche quando il depuratore non c’è deve essere pagata.  Si confermava l’obbligo di pagamento anche con l’art.28 della legge 31 luglio 2002, n.179, anche questa illegittima. Continua Petrelli: “La tassa,secondo la sentenza, non è un tributo, è una prestazione d’opera, quindi si chiedono soldi per un lavoro non dato: è incostituzionale. Dovremmo avere un depuratore anche qui a Roma Nord e sono vent’anni che il Dipartimento XII convoca l’’ACEA, assieme ad altri Enti Responsabili  per realizzarlo, ancora stiamo aspettando.”

Con la Risoluzione 3/06 il Municipio XX espresse parere favorevole per la costruzione del nuovo depuratore a Isola Farnese, interrato, azzerando gli impatti visivi, acustici ed atmosferici. Nella Risoluzione si chiedeva anche al Presidente della Giunta Regione Lazio di esercitare i poteri derogatori sia per quanto riguarda le misure di salvaguardia che quelle relative all’attuale Piano Territoriale Paesaggistico.

“Insieme ai Consiglieri Mocci, Pandolfi e Torquati stiamo individuando dei punti di raccolta per l’adesione alla CAUSA COMUNE, dando mandato all’Avv.Paolo Galati, affinché si chieda un  rimborso, per gli ultimi cinque anni, presentando copia delle bollette ACEA pagate, della tassa pagata e non dovuta, stimiamo che siano circa 15.000 gli utenti aventi diritto”, conclude il consigliere. Per qualsiasi altra informazione non esitate a scrivere o contattare ZONA.

CHI? I cittadini che potranno fare ricorso sono gli utenti delle zone La Storta, Giustiniana, Cerquetta, Isola Farnese e Cesano che non scaricano nel depuratore comunale
DOVE? I punti di raccolta per i rimborsi saranno due: a La Giustiniana e a Cesano.
COME? Ai punti di raccolta dovranno essere consegnate: le copie delle bollette degli ultimi 5 anni, il numero di contatore idrico e un documento di identità dell’intestatario.
QUANTO? Per partecipare alla raccolta vi sarà una quota massima a famiglia di 10 euro di spese legali. Il totale dei rimborsi potrebbe raggiungere una cifra pari a diversi milioni di euro.
QUANDO? A breve saranno resi noto i giorni in cui saranno presenti i banchetti per la raccolta rimborsi, tramite volantinaggio.

Articolo a cura di Zona Cassia

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