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Depuratore di Ostia: la magistratura apre un'inchiesta

Ad occuparsi dell'indagine il pubblico ministero Claudio Terracina che indagherà per “Getto pericoloso di cose”. Tra gli abitanti resta la preoccupazione per le possibili ripercussioni per la salute

“Getto pericoloso di cose”: è questo il reato (674 del codice penale) su cui ha deciso di indagare il pubblico ministero di Roma Claudia Terracina a seguito dell'esposto presentato dall'associazione dei consumatori Udicon sul Depuratore di Ostia. Una vicenda ancora lontana dalla soluzione, ma che, grazie alle denunce degli abitanti della zona di via Tancredi Chiaraluce, prontamente raccolte dall'Udicon in un esposto, ha subito una svolta insperata.

A seguito di quest'esposto la Magistratura ha infatti deciso di avviare un’indagine per fare chiarezza sulle responsabilità del protrarsi del problema. Un problema che pareva fosse stato risolto poco più di un anno fa, ma che si è invece ripresentato tra le proteste e le preoccupazioni degli abitanti della zona dove l'aria è ritornata irrespirabile. Obiettivo dei giudici è quello di stabilire se vi siano eventuali reati di natura penale dietro la vicenda.

  L'indagine rappresenta un tentativo serio di tutelare i cittadini-consumatori che da tempo subiscono un danno per nulla trascurabile  
Soddisfatta dell'apertura dell'indagine è l'Udicon per la quale “si tratta di un passo importante per i residenti e per tutta la comunità di Ostia Lido”. Il presidente nazionale dell'Udicon Denis Domenico Nesci commenta così: “La notizia dell’iniziativa intrapresa dalla magistratura è di grande importanza, perché rappresenta un tentativo serio di tutelare i cittadini-consumatori che da tempo subiscono un danno per nulla trascurabile. E' inoltre per noi motivo di grande soddisfazione sapere che il nostro lavoro a beneficio degli abitanti di Ostia Lido abbia prodotto risultati concreti. Siamo fiduciosi sul fatto che questa vicenda possa arrivare, magari anche in tempi brevi, a una soluzione positiva”.

In questi mesi l'Udicon ha raccolto diverse denunce degli abitanti della zona di via Tancredi Chiaraluce. Cittadini pronti a portare le proprie querele in procura pur di salvaguardare la propria salute. Infatti tra i resindeti c'è preoccupazione perchè c'è stato chi, per i nauseabondi odori emanati dal depuratore, ha accusato malori e conati di vomito. L'arrivo dell'estate poi ha peggiorato la situazione e molte persone sono costrette a vivere con le finestre chiuse per evitare di respirare gli odori. Il tutto senza considerare i pericoli per l'acqua marina e quindi per i turisti e i bagnanti. 

L'Udicon per il 7 luglio ha fissato una nuova raccolta firme.
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