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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Le ricette dei ciclisti sul tavolo del Piano regionale per la Mobilità

Dalla Fci, proposte alla Regione piste a tema per i turisti, con sito web illustrativo e infrastrutture adeguate

Dopo le proteste mensili per la messa in buono stato delle strade romane ciclabili, le associazioni di ciclisti, coinvolte dalla Regione Lazio, hanno avanzato alcune proposte per un futuro Piano regionale per la Mobilità.

Qui di seguito, alcune proposte che, dalla Federazione Ciclistica Italiana Lazio, sono state presentate da Gianfranco Di Pretoro, responsabile di piste ciclabili e viabilità, a Francesco Filippi, coordinatore del Piano del Lazio.

CREAZIONE DI PISTE CICLABILI "TEMATICHE" - Il percorso dovrebbe essere lontano dal traffico motorizzato, lunga da 25 a 40 chilometri, con una pendenza di non oltre il  4 percento e colonnine di sos ogni 500 metri. Secondo Di Pretoro, nel Lazio sono diversi gli itinerari turistici che possono essere trasformate in percorsi ciclabili: esempi sono la via Francigena (nel tratto di competenza locale), la via di san Benedetto (da Norcia a San Vincenzo al Volturno) o la Valle Santa d Rieti, nei luoghi di san Francesco. Dentro Roma, invece, la via delle sette Chiese, il Lungotevere, l'Appia Antica e il giro delle Mura Aureliane.

COSTITUZIONE DI UN SITO WEB - A questo punto si renderebbe necessaria la realizzazione di mappe telematiche. Scrive Di Pretoro: "Dev'essere il punto di incontro dei cicloturisti laziali, italiani e stranieri, multilingue e che dia informazioni come nome e numero del percorso, mappa che evidenzi punto di inizio e fine, chilometri complessivi, profilo altimetrico, tipo di fondo su cui si pedala e tempo medio complessivo di percorrenza. Non dovrebbero mancare inidicazioni sulla presenza di hotel, ristoranti, fontanelle, stazioni, officine".

DELIMITAZIONE DELLA PISTA CICLABILE - A detta di Di Pretoro, per realizzare piste come queste basterebbe delimitare uno spazio adatto con una banda rumorosa o catarifrangente o costituire delle bike lanes dal Comune ai luoghi più frequentati, come le stazioni ferroviarie o le scuole. Per il fuori città, invece, servirebbe una separazione fisica della pista dalla corsia automobilistica, sempre con la banda rumorosa, e una manutenzione della strada in modo da evitare radici sporgenti, evitando, così, al ciclista la necessità di spostarsi veso il centro della carreggiata.

MAGGIOR CONTROLLO PER LE AUTOMOBILI - "Pretendiamo che la legge sui limiti di velocità venga fatta rispettare con tutti gli strumenti esistenti, e che vengano inasprite le sanzioni per l'uso maldestro del cellulare", aggiunge ancora Di Pretoro. Che mette in evidenza anche la necessità di segnaletica che avverta le auto della presenza di biciclette. 

MEZZI PUBBLICI ATTREZZATI PER IL TRASPORTO BICI - In ultimo, il problema di come si possa raggiungere, senza dover usare l'auto, il luogo in cui inizia il  percorso: "Tanti cittadini sono disincentivati a pedalare proprio per le difficoltà oggettive che si incontrano nel recarsi alle mete più richieste - è l'analisi di Di Pretoro - Per soddisfare questo tipo di utenza, bisogna semplicemente predisporre lo spazio bici all'interno o all'esterno delle vetture".

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