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Stop ai prelievi dal lago di Bracciano: cresce l'attesa per la decisione del Tribunale

Interrompere i prelievi prima che il danno diventi irreversibile

Ripristinare il livello lacustre precedente alle captazioni estive. E' questo l'obiettivo cui tendono i cittadini che si stanno adoperando in difesa del lago di Bracciano. Per questo  è stata presentata un'apposita istanza al Tribunale delle Acque ed il 13 dicembre ne è prevista un'importante udienza.

L'appello ai sindaci lacustri

Il Comitato per la Difesa del lago, è infattii tornato a chiedere di porre fine ai prelievi Acea, fino al ritorno ai livelli naturali. In altre parole, si punta alla revoca dell'ordinanza cautelare del 14 agosto 2017. E' quella con cui il Tribunale accoglieva il ricorso di Roma Capitale. Il Comuie  aveva infatti contestato la decisione della Regione di bloccare la captazione delle risorse idriche di Bracciano. Una decisione, quella del Tribunale, che fece saltare dalla sedia i sindaci dei comuni lacustri. Ed a loro si rivolge oggi il Comitato. "Sarebbe opportuno - si legge in un appello lanciato sabato 9 dicembre - che tutte le realta' del lago, anche istituzionali, si presentassero compatte nel chiedere la revoca dell'ordinanza, e quindi l'imposizione dello stop alle captazioni di Acea Ato 2". 

Stop alle captazioni di Acea

Nell'istanza presentata al Tribunale delle Acque, il Comitato ha ribadito che "ogni prelievo dal lago di Bracciano, contribuisce ad aggravare il danno all'ambiente già prodotto, col rischio che la distruzione dell'ecosistema divenga irreversibile". Per questo si chiede di " ordinare l'interruzione immediata delle captazioni da partte di Acea Ato2, con l'obbligo di mantenere interrotta la presa d'acqua finchè il livello delle acque del Lago non abbia raggiunto la misura naturale". A giorni si saprà se i giudici hanno deciso di accogliere la richiesta dei cittadini.

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