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Sabato, 20 Aprile 2024
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Orti urbani, è tutto fermo: la "svolta green" annunciata dal M5s non c'è

La Capitale resta in attesa di un regolamento del verde

La "svolta green" non c'è stata. La Capitale continua ad aspettare il suo regolamento del verde. Per ora, cittadini, comitati ed associazioni che si prendono cura di orti e giardini, si devono accontentare  delle linee guida contenute in una delibera (66/2017) già ampiamente contestata. Imbriglia l'azione dei volontari e, così facendo, tradisce l'intenzione di favorire la partecipazione civica. 

Il lavoro pregresso

Per quanto riguarda gli orti urbani, "la maggioranza è ferma" ha ricordato la consigliera dem Valeria Baglio a margine della Commissione Ambiente svoltasi il 26 settembre. "E' tutto fermo nonostante il lavoro fatto dalla precedente Amministrazione con la delibera del luglio 2015 sugli orti urbani, un testo partecipato e nato dal confronto con cittadini e associazioni, su cui il M5S aveva votato contro". 

Vecchi e nuovi orti urbani

Alla Commissione hanno partecipato anche comitati e associazioni di Fonte Laurentina, Garbatella e Tintoretto. "Noi siamo andati alla seduta più che altro ad ascoltare – spiega Maurizio Romano, dell'Associazione i Casali della Memoria – a Fonte Laurentina abbiamo individuato un'area che dispone di un pozzo legale, censito, documentato. Si tratta di 3500 metri quadrati la cui proprietà dovrebbe essere comunale. Prima di muoverci per chiedere i permessi per realizzarvi un orto urbano, volevamo capire a che punto è la situazione. Ma è tutto fermo. Le associazioni, e sono tante, chiedono di essere messe in regola. Molte si erano mosse sulla scorta della vecchia delibera, ma poi l'iter si è bloccato. Penso che abbiano la priorità rispetto a chi, come noi, vorrebbe realizzare nuovi orti urbani". Una testimonianza che dimostra, una volta di più, quante aspettative ci siano da parte dei cittadini, in materia di orti urbani.

Le buone intenzioni

Il M5s intanto continua a scrivere il libro delle buone intenzioni. " Abbiamo chiesto mesi fa un tavolo di lavoro con associazioni e assessorato, un sistema di confronto e informativo ci deve essere, serve un coordinamento molto serrato. Invieremo una nota a tutti i Municipi per chiedere un censimento dettagliato di orti e giardini presenti" ha annunciato il presidente di Commissione Daniele Diaco che, a margine della seduta ha sottolineato come "la svolta green che questa Amministrazione intende dare alla città va avanti, di pari passo con l'ineludibile e indispensabile ascolto dei cittadini e delle esigenze di cui essi sono portatori".

L'università degli ortolani ed il libro dei sogni

Assente in commissione l'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari, vi ha preso parte un suo collaboratore, Vitaliano Biondi. "Abbiamo avviato il progetto 'Mille orti per mille giardini' sui giardini scolastici, ma abbiamo l'intenzione di ampliare il progetto creando una sorta di universita' per ortolani e fruttaroli, un consesso generale cittadino di chi si occupa di giardini e orti come nella Roma del '700. In pratica - ha chiarito il collaboratore dell'assessora Montanari -  vorremmo creare a San Sisto un semenzaio di antiche varieta', un orto di custodia. Per questo e' necessario un network tra orti urbani, scolastici, community garden e fattorie urbane". Bello, anzi bellissimo. Intanto però, manca ancora un regolamento del verde. E qui il M5s ha gioco facile nel ricordare che, a Roma, non manca dal loro insediamento. Perchè, semplicemente, non c'è mai stato.

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