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Il car sharing "fa figo": la crescita destinata a continuare

La Capitale festeggia la Settimana Europea della mobilità sostenibile con una tavola rotonda sul servizio di condivisione dell'auto: superati i 200mila iscritti. "E' in corso un cambiamento socioculturale"

"Perdiamo milioni di ore all'anno nel traffico. Abbiamo 15.700 incidenti. Ogni giorno affrontiamo una battaglia fisica. Roma deve recuperare 15 anni di immobilismo e il Nuovo Piano generale del traffico parte dall'analisi proprio di questi problemi", a parlare è l'assessore capitolino alla Mobilità Improta nel corso del Car sharing day, evento che si è svolto questa mattina presso il Campidoglio, in occasione della Settimana Europea della mobilità sostenibile. Ed è proprio il car sharing, uno degli elementi del Piano, insieme al bike sharing a pedalata assistita (il 7 ottobre avremo le offerte per quest'ultimo servizio)" che dovrebbe contribuire a migliorare la mobilità capitolina.

L'auto condivisa piace alla Capitale e non solo. I numeri lo dimostrano continuando a crescere: i 130mila iscritti del 2013 sono già diventati oltre 200mila. La macchina in affitto a Roma è una vera e propria rivoluzione, con un boom nell'utilizzo, grazie soprattutto ai due servizi privati rappresentati da Car2go e Enjoy Eni.

"Dopo sei mesi dal lancio nella Capitale, vera 'Smart city', dove è a disposizione una flotta di 500 Smart Fortwo, si contano ormai più di 60mila clienti registrati al servizio ed una media di 15mila noleggi a settimana", afferma Gianni Martino, country manager Italia e Sud Europa di Car2go. I buoni risultati dell'azienda, e in generale i servizi di car sharing, rappresentano "un'evoluzione della nostra società - aggiunge- che è più pronta e più attenta alla condivisione e a una maggiore socialità'".

Fa molto bene anche Enjoy, il nuovo servizio Eni di car sharing. "Dopo solo 8 mesi Enjoy ha dei numeri assolutamente impressionanti- spiega Giuseppe Macchia, vicepresidente Smart mobility services Eni e responsabile del servizio Enjoy- abbiamo festeggiato i 150mila iscritti suddivisi in 112 a Milano e 38mila a Roma". Con un numero medio di 620 auto ogni 1.000 abitanti, con il record europeo di Roma con 74 auto ogni 100 abitanti, con spostamenti che interessano soprattutto l'area urbana (il 70% avviene nel raggio di 10 chilometri), con tempi di percorrenza che aumentano di mattina dell'84% nella sola Capitale, le citta', soprattutto quelle d'arte, rischiano di morire di traffico e smog.

"Con oltre 100mila utenti registrati e circa 35mila noleggi settimanali- dichiara Guido Improta, assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale- Roma, dopo pochi mesi, ha già vinto la sfida sul car sharing che avevamo lanciato proprio lo scorso anno in occasione della Settimana Europea della Mobilita' Sostenibile". Rassicuranti anchele stime per il futuro. Entro il 2020 saranno 12 milioni gli utenti per un giro d'affari di 6,2 miliardi a livello globale.

I motivi del successo sono diversi. La crisi ha fatto sicuramente la sua parte facendo sì che molti proprietari di un'auto abbiano deciso di rinunciare ad essa per risparmiare tagliando dei costi. "Il car sharing in questo momento rappresenta uno dei settori più promettenti e vitali della Green economy- commenta Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile- usarlo vuol dire inquinare meno, tornare a guadagnare spazio in città, da dedicare ai pedoni e alle piste ciclabili, per garantire ai cittadini migliore qualità della vita e far risparmiare alle famiglie italiane sui costi della proprietà dell'auto privata". Infatti, secondo le stime, percorrendo in media 10mila km all'anno, si possono risparmiare più di 2mila euro in minori spese di gestione".

Dietro questo boom dell'uso delle auto in condivisione c'è comunque molto di più: é cambiata la sensibilità dei cittadini sulle tematiche ambientali e la loro visione della mobilità che è diventata più sostenibile. Cambiamento è la parola chiave protagonista della 'Giornata europea del car sharing' organizzata a Roma, nell'ambito della Settimana della Mobilità sostenibile dal ministero dell'Ambiente, da Roma Capitale e dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile svoltasi questa mattina presso il Campidoglio.

I relatori della tavola rotonda non hanno dubbi. La pensa così il Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati Ermete Realacci che si spinge oltre affermando che usare il car sharing è diventato addirittura uno status: "fa figo". Anche per Macchia, responsabile del servizio Enjoy il car sharing "è entrato nel tessuto sociale" e lo "rileva il fatto che tre spose hanno deciso di noleggiare le nostre auto nel giorno del loro matrimonio".

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D'accordo con lui anche Giovanna Rossi del ministero dell'Ambiente secondo la quale è stata la politica a rendere possibile questo cambiamento: "Le politiche hanno creato una situazione diversa, matura, per cui oggi il car sharing sta avendo finalmente successo. C'è voluto tanto lavoro. Abbiano iniziato nel 2000", afferma. C'è comunque ancora tanto da fare e  - sostiene la Rossi - una maggiore collaborazione tra i ministeri renderebbe il raggiungimento dell'obiettivo più semplice".

Anche per l'assessore capitolino all'Ambiente Estella Marino per far sì che il nome di Roma venga associato a parole come "smart city e mobilità sostenibile serve uno sforzo collettivo, non basta una delega all'Ambiente. Tutta la giunta deve lavorare insieme e lo sta facendo". "Tra le cose fatte - continua l'assessore - ci siamo riaffacciati al C40, abbiamo ripreso il patto dei sindaci. Inoltre stiamo riportando in città degli eventi legati alla sostenibilità per riportare al centro della discussione questi temi. Necessario adesso uno sforzo dello Stato e della Regione Lazio. Roma Capitale sta facendo il proprio compito ridisegnando un apparato che per troppi anni era stato dimenticato", conclude.

INTRODURRE AGEVOLAZIONI FISCALI. Secondo Giuseppe Macchia, vice presidente Smart Mobility Services Eni e responsabile del servizio Enjoy "sarebbe utile poter garantire agevolazioni fiscali sia per i cittadini che per le aziende che si iscrivono al servizio e lo utilizzano". E anche in questo caso non è l'unico ad avanzare la proposta. Anche il giornalista Antonio Cianciullo ritiene che questa sia la strada giusta da seguire.

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