Lupa investita sul raccordo a Roma: ecco perché non è (e non sarà) un caso isolato
Gli investimenti restano la prima causa di mortalità “non naturale” per i lupi. De Lorenzis (Lipu): "Ne fanno le spese gli individui giovani che lasciano il branco"
La lupa investita sul raccordo, il giorno della Befana, è andata ad aumentare la casistica dei predatori morti a seguito d’un incidente stradale.
Ma il rinvenimento della carcassa, sul ciglio della complanare che collega la via Ostiense con il Gra, ha destato stupore. Cosa ci faceva un lupo su una strada così trafficata? La domanda è stata rivolta ad Alessia De Lorenzis, la responsabile dell'oasi LIPU di Castel di Guido. Perchè è stata lei ad aver seguito, in prima persona, il ritrovamento ed il successivo trasferimento dell’esemplare all’istituto di zooprofilassi del Lazio e della Toscana.
De Lorenzis, lei si è recata sul posto il giorno dell’investimento. Intanto dov’è stata rinvenuta la carcassa?
Sulla strada che consente l’immissione sul raccordo anulare, dopo l’Ostiense, in direzione Firenze. Si trova dopo il ponte di Mezzocammino che attraversa il Tevere, sul lato del fiume quindi che rientra nella riserva statale del litorale romano.
E’ una lupa della riserva del litorale romano quindi? Qualcuno aveva ipotizzato fosse l’esemplare avvistato, dopo Natale, nella riserva di Decima Malafede…
Anche io l’ho pensato, ma poi una volta arrivata sul posto mi sono fatta un’idea totalmente diversa. E’ difficile che abbia attraversato l’Ostiense, invece è più probabile che fosse già dall’altra parte del fiume. Comunque l’abbiamo consegnata all’istituto di zooprofilassi che eseguirà le analisi genetiche. Così saremo in grado anche di stabilire se si tratta di un esemplare di Castel di Guido, visto che quelli presenti nell'oasi sono tutti già mappati geneticamente.
Ma com’è possibile che si trovasse su una strada così trafficata?
Era una lupa giovane, in dispersione. Purtroppo sono gli esemplari più soggetti agli incidenti stradali che, ricordiamolo, per i lupi rappresentano la principale causa di morte per cause antropiche, dunque non naturali.
Sembra in effetti che, in percentuale, muoiano più lupi che cinghiali per gli investimenti stradali. Eppure gli ungulati sono molti più numerosi. C’è una spiegazione?
La ragione va cercata nell’etologia di queste due specie. Il cinghiale è un animale che si sposta in branco e che ha degli areali piuttosto uniformi: non va a colonizzare da solo e si muove sempre con gli altri esemplari. Invece il lupo, ad un certo punto della sua esistenza, si separa dal suo gruppo famigliare. Succede quando compie un anno e mezzo: si stacca dal branco e va in dispersione, alla ricerca di nuove aree da colonizzare, spesso anche molto diverse dall'habitat di provenienza.
Conferma che la lupa investita fosse giovane?
Sì, aveva grossomodo un anno e mezzo. Vale a dire l’età in cui si verifica questo distacco dal branco. Lo lasciano che sono giovani e quindi, tutto sommato, anche inesperti. Pertanto per loro una strada può rappresentare anche un ostacolo orografico importante. Parliamo poi di strade che sono buie e che improvvisamente vengono illuminate dall’arrivo di un veicolo.
Quindi restano sorpresi perché sono inesperti.
Sì. Può capitare anche ad un adulto di essere investito. Ma è più raro che avvenga perché gli adulti di solito girano con il resto del branco. Può capitare quindi, ma accade se è un individuo malato.
I giovani, come la lupa trovata sul raccordo, sono quindi i più esposti?
Direi proprio di sì. Tra l’altro in un periodo preciso dell’anno, quello che va dalla fine di novembre ai primi di febbraio. E’ in quella fase che si verifica la strage degli individui più giovani.