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Lupo investito in strada a Roma: potrebbe essere Nerone, il maschio dominante del branco

Antonelli (LIPU): “Abbiamo inviato campioni all'Istituto di Zooprofilassi per conferme. Gli investimenti sono la principale causa di morte dei lupi”

Manca ancora l'ufficialità ma tra gli animalisti la notizia è data per certa: Nerone, il lupo ibrido a capo del branco di Castel di Guido, è morto investito.

A darne comunicazione è stato Marco Antonelli, coordinatore Lipu del monitoraggio dei lupi presenti nell’area di Castel di Guido. “Abbiamo ricevuto la segnalazione della presenza d’una carcassa rinvenuta in un fosso, adiacente via di Castel di Guido. Siamo andati a verificare ed abbiamo scoperto che si tratta di un lupo, in avanzato stato di decomposizione, che riteniamo possa essere il maschio riproduttivo del branco: Nerone”.

Chi è Nerone

Nerone non è un lupo qualsiasi. Si tratta infatti del primo ibrido, dall’inconfondibile manto scuro, ad essersi accoppiato con Aurelia, la femmina dominante nel branco più monitorato della capitale. Il suo arrivo era stato accompagnato dalla richiesta di autorizzare una rapida sterilizzazione dell’esemplare. La richiesta, avanzata dai referenti della Lipu che gestiscono l’oasi naturalistica, si è scontrata con le maglie della burocrazia ed il via libera è arrivato solo dopo che, l’animale, si era riprodotto dando vita al primo branco di ibridi a Castel di Guido. La vicenda ha contributo a portare, anche all’attenzione dei media, il dibattito sulla diffusione degli ibridi nelle popolazioni dei lupi. Un dibattito che, fino a quel momento, era rimasto circoscritto tra gli addetti ai lavori. 

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Cosa manca per l’ufficialità

Per essere certi che la carcassa rinvenuta, di cui Romatoday ha visionato le immagini, sia effettivamente quella di Nerone, servono delle prove genetiche. Per questo i campioni dell’animale sono stati inoltrati all’Istituto di Zooprofilassi del Lazio e della Toscana. Per avere contezza dei risultati, che in maniera incontrovertibile possono accertare l’identità dell’animale investito, occorre quindi attendere l’esito di queste analisi. Per chi da anni monitora il branco di Castel di Guido, però, ci sono pochi dubbi. “Da qualche settimana Nerone non viene più registrato dalle nostre fototrappole, che continuano a riprendere gli altri esemplari presenti. Ma un animale riproduttivo dominante, come Nerone – ha spiegato Marco Antonelli il coordinaore Lipu del monitoraggio dei lupi a Castel di Guido - non va mai in dispersione, in altre parole non si allontana mai dal suo branco”.  Verrebbe infatti scalzato da un altro maschio, interessato a prendere il ruolo dell’esemplare “alpha”. “Inoltre la carcassa che abbiamo rinvenuto nel fosso aveva un manto scuro, come quello di Nerone. E non ci risultano altri animali adulti con quel colore nella zona” ha aggiunto Morelli.

Gli investimenti: la principale causa di morte

In attesa di sapere se il celebre ibrido di Castel di Gido sia effettivamente quello ritrovato nel fosso, certezza che può essere data solo dalle indagini genetiche in corso, c’è un’altra considerazione che si può fare. La carcassa rinvenuta non è la prima che viene attribuita ad un investimento. “I motivi di decesso dei lupi sono principalmente dovuti a cause antropiche. Nel nostro territorio, ad esempio, dal 2010, l’anno in cui è stata segnalata la presenza del primo esemplare, si sono registrati solo due casi di morte naturale. Un paio invece sono morti per bracconaggio, uccisi una volta con un laccio ed un’altra con un’arma da fuoco. Tre invece sono stati investiti – ha spiegato Antonelli – ma diventano sei, se consideriamo anche gli esemplari presenti nelle zone limitrofe alla tenuta di Castel di Guido”com’è stato ricordato anche in un dossier che è stato recentemente reso pubblico dalla Lipu. Le auto rappresentano pertanto la principale minaccia alla diffusione di questi predatori nel territorio romano. E Nerone, il lupo ibrido più famoso della capitale, potrebbe averne pagato le conseguenze.


 

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