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Castel di Guido, trovata la carcassa di un raro ibis eremita: è stato ucciso da un bracconiere

L’animale è stato colpito nel territorio dell’azienda agricola comunale. Alessandro Polinori (Lipu): “Serve inasprimento pene e aumento controlli antibracconaggio”

Nuovo caso di bracconaggio nella zona di Castel di Guido. Dopo il rinvenimento del lupo ucciso a colpi di fucile, questa volta a restare vittima dei colpi d’arma da fuoco è stato un raro ibis eremita. Per quanto riguarda quest'ultima specie, poi, è almeno il secondo episodio di bracconaggio registrato, in soli tre mesi, nel territorio laziale.

Vittime di bracconaggio

A novembre un altro ibis eremita era stato ferito a Sabaudia. Ora si trova nel nostro centro recupero di fauna selvatica. E' stato operato ad un'ala ma non potrà più volare – ha spiegato Alessia De Lorenzis, la responsabile dell’Oasi Lipu Castel di Guido – Io poi ricordo anche un altro caso, circa un anno fa, di un ibis ucciso da un bracconiere nella zona di Terracina. Tutti questi esemplari, compreso quello che ho rinvenuto a Castel di Guido, sono dotati di un GPS”.

L'animale trovato nell'azienda agricola comunale di Castel di Guido è stato colpito in un periodo in cui la stagione venatoria era conclusa. Sul corpo del volatile “abbiamo trovato circa 78 pallini, quasi l’intera cartuccia. E questo fa pensare che sia stato raggiunto anche da una distanza piuttosto ravvicinata” ha commentato De Lorenzis.

Una specie rara

La specie, nei secoli scorsi diffusa anche in Europa, è seriamente minacciata. Oggi, allo stato selvatico, sopravvivono circa 550 esemplari, concentrati soprattutto in Marocco e Siria Ma da qualche anno è attivo un programma di reitroduzione, avviato in Austria con il progettoWaldrappteam, e finalizzato a riportare la specie anche nel vecchio continente. Per questo gli appassionati di birdwatching, ogni tanto riescono ad intercettare con i propri obiettivi fotografici gli ibis eremita che attraversano, durante la loro migrazione, anche l’Italia.

Gli interventi richiesti contro il bracconaggio

“Mentre il bracconaggio miete ogni giorno nuove vittime- ha commentato  il vicepresidente della Lipu Alessandro Polinori-  le istituzioni italiane continuano a latitare nell'attuazione del Piano nazionale, che necessita di un forte inasprimento delle pene e dell'aumento dei controlli, oltre a quelli messi in campo dai Carabinieri forestali”.

Per chiedere di porre fine agli episodi venatori illegali che colpiscono la fauna selvatica italiana, l'associazione ambientalista ha lanciato anche un'apposita campagna, sottoscritta da 180mila cittadini, con cui si è chiesto di intervenire sul piano normativo sia per punire in maniera più severa i bracconieri che per incrementare i controlli, anche attraverso  il ripristino delle funzioni di vigilanza venatoria delle polizie provinciali. “La nostra impressione – ha aggiunto il vicepresidente della Lipu – è che l'intervento della Commissione europea contro le inadempienze italiane sia imminente. Dove non agisce il buon senso e la politica agiranno le sanzioni”.

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