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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Parco dei Castelli Romani: sopravvissuti due piccoli nel nido del falco pellegrino

Nel nido sopra il lago Albano è terminata la cova delle quattro uova. Le webcam del parco dei Castelli Romani mostrano la presenza dei "pulli". I piccoli, accuditi dalla coppia di falchi pellegrini, lottano ora contro il freddo.

Sopra il lago Albano, in un nido ricavato all’interno nella cengia rocciosa d’una falesia, ci sono delle webcam che “spiano”  una coppia di rapaci. L’iniziativa, che consente di ottenere costanti aggiornamenti sui due falchi pellegrini, è nata per proteggere la specie.

Il bracconaggio

In passato, all’interno del parco dei Castelli Romani, le uova dei rapaci venivano sottratte da bracconieri intenzionati a procacciarsi degli esemplari per scopi venatori. Da quando è partito il monitoraggio il fenomeno è stato debellato ed i falchi, come nel caso della coppia “videosorvegliata”, hanno potuto riprodursi serenamente.

La scommessa vinta

Attualmente, nel parco, si contano cinque coppie di falchi pellegrini. “Da quando è partito il monitoraggio, grazie alla collaborazione di preziosi documentaristi come Claudio Borghini, il fenomeno è progressivamente diminuito ed oggi questo problema non lo abbiamo più” ha spiegato a Romatoday l’educatore ambientale Enrico Tullio Pizzicannella. Ora, alle cinque coppie, si aggiungono sicuramente i due piccoli nati con l’ultima cova.

I due piccoli sopravvissuti

Delle quattro uova che erano state deposte nel nido sorvegliato dall’occhio elettronico, e visionabile ogni giorno dalle 8 alle 20 sul sito del parco, solo tre si sono schiuse. Uno dei piccoli non è però sopravvissuto e quindi, attualmente, restano solo due “pulli”. Questo è il termine con cui si definiscono i volatili che nascono incapaci di nutrirsi, di spostarsi, e dunque completamente dipendenti dai genitori.

Il freddo 

Gli ultimi aggiornamenti del parco, risalenti al 20 aprile, segnalano la presenza della madre con i due piccoli, che hanno bisogno delle sue piume “per compensare l’abbassamento della temperatura del nido”. In questi casi “dovrà essere il maschio a procurare il cibo, e in condizioni meteo avverse questo è più difficile anche per un predatore eccellente come il pellegrino” fanno sapere dal Parco dei Castelli Romani.  La sopravvivenza dei due giovani esemplari dipende quindi dalle sue capacità. La "quarantena" imposta per contenere il contagio del Covid 19, ha comportato più tempo da trascorrere davanti al PC. Sono infatti tanti gli appassionati che, seguendo le dirette streming di questa famiglia di rapaci, tengono le dita incrociate. Le condizioni meteo, nei prossimi giorni, non sembrano purtroppo destinate a migliorare. 
 

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