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Energie rinnovabili: via al fotovoltaico a Civitavecchia

Lo studio di fattibilità effettuato su 12 edifici comunali ha dimostrato un risparmio per le casse del Pincio

Completato un altro step dell’accordo tra Comune di Civitavecchia e Enel Produzione Spa del 14 aprile 2008. È infatti terminato il monitoraggio di analisi per lo studio di fattibilità degli impianti fotovoltaici su edifici comunali. Aperta quindi la via alle energie rinnovabili per il Comune di Civitavecchia che aspetta solo di veder realizzati le installazioni se la squadra di Moscherini sarà riconfermata dopo le elezioni di maggio.

I dati sugli impianti sono stati presentati da un entusiasta assessore all’Ambiente Leonardo Roscioni, che insieme al sindaco Gianni Moscherini  e due dirigenti Enel hanno illustrato i risparmi che si potranno avere nell’adozione di impianti fotovoltaici per la città. "E tutto ciò che verrà risparmiato - ha sottolineato Roscioni - potrà sicuramente giovare, oltre all’ambiente, anche alle casse comunali visto che si impiegheranno le economie in altre risorse".

Dallo studio illustrato da Vinenzo Balocchi di Enel Green Power, è stata fatta un’attenta analisi sugli edifici pubblici, in particolare sulle superfici dei tetti che potrebbero ospitare gli impianti, attentamente indicati dagli uffici di Roscioni che vede in tutto 12 strutture, tra cui lo Stadio del Nuoto, Palazzo del Pincio e Villa Santina.

Il primo cittadino ha anche espresso la volontà di coinvolgere anche l’Ater cittadino, cosicché anche le famiglie delle case popolari possano usufruire della fonte rinnovabile. La tecnologia fotovoltaica permette di trasformare direttamente l’energia solare  incidente sulla superficie terrestre in energia elettrica, sfruttando le proprietà del silicio, un elemento semiconduttore molto usato in tutti i dispositivi elettronici.

"Installare un impianto fotovoltaico - ha dichiarato Balocchi di Enel - non rappresenta una spesa ma un investimento". In termini economici, l’energia  prodotta da un impianto fotovoltaico sul tetto di una casa genera ricavi superiori all’esborso necessario per installarlo e mantenerlo. Secondo sempre l’analisi di fattibilità, il costo per realizzare tutti gli impianti sarà di 960 mila euro che porteranno circa 2 milioni di euro per i prossimi 25 anni nelle casse comunali.

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