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Emergenza cinghiali, Legambiente scarica sui cacciatori: "Sbagliate le scelte venatorie"

L'associazione ecologista difende le misure di contenimento messe in campo da RomaNatura, finita sotto attacco da parte di Coldiretti

Legambiente scende in campo in difesa di RomaNatura. L'ente regionale che nel Lazio gestisce 15 parchi cittadini e periurbani, è stata oggetto di precise accuse da parte di Coldiretti Lazio. L'organizzazione dei produttori agricoli ha infatti criticato i piani di contenimento della specie. Più che altro la loro applicazione, che non comporta un inadeguato indennizzo alle aziende danneggiate dalla massiccia presenza di ungulati.

Perchè tanti cinghiali?

Secondo Legambiente Lazio infatti "la reale situazione di emergenza rispetto alla presenza eccessiva di cinghiali a Roma, ha responsabilità precise nella gestione venatoria degli anni passati per lo sproporzionato abbattimento di specie più compatibili e politiche di ripopolamento di cinghiali più imponenti e prolifici, oltre al fatto che le strade di Roma sono sempre più invase da rifiuti". Il combinato disposto di questi fattori ha prodotto una serie di conseguenze in ambito sia urbano che rurale. Sulle pagine di cronaca tendono a finire più spesso gli episodi che vedono gli esemplari passeggiare in giardini e parchi cittadini. Più di rado la stampa si occupa dei problemi segnalati da Coldiretti e legati al mondo agricolo. Ma la presenza massiccia di ungulati, secondo Legambiente, non è imputabile alle politiche di conservazione dei parchi.

La gestione dei parchi

“A Roma, se negli ultimi anni c’è stata un’eccellenza, è stata proprio la gestione della rete dei parchi di RomaNatura". Parola di Roberto Scacchi, presidente di Legamebiente Lazio. Per essere ancora più espliciti, "è la presenza dei parchi  a rendere di alto pregio la rete agricola che dentro si sviluppa, perché sono i parchi il volano di sostenibilità, multifunzionalità, filiera corta". Sono queste le caratteristiche che sempre più spesso i consumatori romani  cercano nel settore enogastronomico. Basta visitare uno dei tanti mercati di Campagna Amica che la stessa Coldiretti organizza in città, per toccare con mano quando sottolineato da Legambiente. "In questo - spiega Scacchi -  il lavoro che ha messo in piedi RomaNatura e il suo presidente Maurizio Gubbiotti, è senza precedenti in quanto a rilancio positivo delle aree protette e dell’agricoltura nei parchi".

Niente produttori-cacciatori

L'idea di puntare sui produttori per limitare il sovrannumero di cinghiali, viene pertanto rispedita al mittente. "E' sbagliato attaccare o denigrare i piani di contenimento" perchè sono quelli " i veri strumenti da adottare per prevenire i danni". Ed è quindi sbagliato anche chiedere "come fa Coldiretti" di cercare soluzioni che esulino da questi piani, magari invocando "maggiori risorse per gli agricoltori o addirittura la possibilità di cacciare in città".  Un obiettivo che l'associazione ecologista non intende sostenere. Anche perchè, come ribadisce il presidente di Legambiente Lazio, bisogna scommettere proprio sui parchi: sono loro infatti " il vero strumento per una maggior qualità della vita e del nuovo sviluppo sostenibile".

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