Xeneide, il dono dell’Altro. Miti, poetiche e pratiche dell’Ospitalità
Xeneide, il dono dell’Altro. Miti, poetiche e pratiche dell’Ospitalità. Uno spazio Stalker e No Working. Con la partecipazione di: Baobab Experience e Piccoli Maestri
La traduzione dell’Eneide nelle lingue di chi verrà ospite, nei tempi e nei modi che permetteranno di conoscersi, sarà il fulcro attorno a cui ruota questo ideale spazio dell’ospitalità in cui viene trasformato AuditoriumArte.
Nello spazio più interno disegneremo Eutopia, la Città Ospitale, i sogni e i bisogni di ospitalità sulla mappa di un luogo da inventare, lo spazio vivo, difficile ma ricco, colto e solidale, sacro e necessario dell’incontro con l’altro. Questo disegno verrà condiviso con le realtà che si sono organizzate attorno all’urgenza e al desiderio di fare dell’Ospitalità la questione centrale da cui tornare a pensare Roma e l’Europa.
Nella sala esterna esploreremo e sperimenteremo invece l’Arte dell’Ospitalità, abiteremo lo spazio dell’incomprensione tra chi cerca rifugio e chi è disposto a dare Ospitalità, attraverso gesti, parole, silenzi e suoni da tradurre e condividere. Al centro di questa pratica di traduzione, l’Eneide, epopea di una comunità di profughi troiani destinati a fondare Roma che ripercorreremo insieme, profughi e locali, in occasione del Natale di Roma. Non ci saranno spettatori ma solo ospiti partecipi nel dare e ricevere ospitalità.
In quest’ottica di ospitalità e condivisione la sala esterna dello spazio espositivo ospiterà Libri Come, Festa del Libro e della Lettura, trasformandosi in AuditoriumArte - Studio 1, dal 16 al 19 marzo.
Il progetto culminerà con il cammino d’Enea, 21 - 23 aprile dalle coste laziali al Palatino: 3 giorni di cammino con profughi e locali sulle tracce della fondazione di Roma
La modalità di intervento di Stalker è sperimentale, fondata su pratiche spaziali esplorative, di ascolto, relazionali, conviviali e ludiche, attivate da dispositivi di interazione creativa con l’ambiente investigato, con gli abitanti e con gli archivi della memoria. Tali pratiche e dispositivi sono finalizzati a catalizzare lo sviluppo di processi evolutivi auto-organizzanti, attraverso la tessitura di relazioni sociali ed ambientali, lì dove per abbandono o per indisponibilità sono venute a mancare.
No Working è uno spazio-tempo d’arte, conviviale, dove dar luogo alla possibilità di agire nel presente un futuro possibile. Dove pensarsi insieme attraverso una comune azione artistica, civile e spirituale. E’ uno spazio di scoperta, di cura e di ospitalità, di Sé, degli altri e del mondo. Uno spazio che cerca di sottrarsi alle logiche e alle relazioni economiche, politiche e sociali della contemporaneità, alla dittatura e alla violenza del suo tempo reale. E’ uno spazio di diseducazione dai comportamenti, dalle relazioni e dai pensieri colonizzati in noi dalla contemporaneità. Uno spazio di ricerca e formazione di comportamenti, relazioni e pensieri che ne fuoriescano, un rifugio ai margini del presente, dove sperimentare un tempo e uno spazio a venire.