Villa Giulia: Museo Nazionale Etrusco
Inizio visita: 17.00, comprende la visita all'esterno della Villa e all'interno del Museo Etrusco;
Termine visita: 18.30;
Appuntamento: ore 17.00 all'esterno della Villa in Piazzale di Villa Giulia 9, 00196, Roma.
In caso di maltempo la visita si svolgerà lo stesso in quanto le strutture della Villa sono al coperto.
Costo visita: 13 euro (comprensivo di iscrizione all'associazione, ticket e visita guidata); sono previste riduzioni per fasce d'età.
Ricordiamo che per partecipare alle nostre attività è necessario essere soci dell'associazione.
Modalità di prenotazione: invia una mail a visite@tuscola.it o un sms al 371.1423882 indicando il numero dei partecipanti, i dati anagrafici di ognuno e un recapito telefonico. I posti sono limitati.
La bellezza del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia inizia dall'edificio stesso: la più grande raccolta di antichità etrusche, trova posto, infatti, nella splendida cornice della villa rinascimentale di Papa Giulio III, costruita tra 1550 e 1555, articolata su due cortili separati da un ninfeo. Nata come villa suburbana per lo svago e il piacere, fu progettata e costruita da architetti di fama come Giorgio Vasari, Jacopo Barozzi da Vignola e Bartolomeo Ammannati.
Dopo travagliate vicissitudini la villa fu destinata a sede museale nel 1889 per ospitare i frutti delle prime esplorazioni archeologiche dello Stato unitario, man mano adattata per accogliere i reperti provenienti dall'Etruria meridionale, esposti ancora oggi secondo un criterio topografico che si sviluppa tra i centri di Vulci, Tarquinia, Cerveteri e Veio, a cui si aggiungono le sale dedicate alle ricche collezioni private delle famiglia Pesciotti e Castellani e la parte inerente la zona dell'agro falisco e capenate, corrispondente ai centri della media valle del Tevere (Corchiano, Vignanello, Narce e Civita Castellana, Capena).
Seguendo il percorso museale avremo la possibilità di ammirare le opere di scultura, pittura ed oreficeria più interessanti della cultura etrusca, tra cui il celebre Sarcofago degli Sposi, un affresco proveniente da una tomba di Tarquinia e l'Apollo di Veio, cercando di comprendere sulla base di tante altre importanti testimonianze archeologiche le caratteristiche della società, della lingua, dell'ideologia funeraria e della religione di questo grande popolo dell'antichità.